Taiwan potrebbe avere come presidente uno degli uomini più ricchi del mondo. Si tratta del magnate Terry Gou, patron di Foxconn, il più grande produttore mondiale di componenti elettronici, che ha chiesto ai cittadini taiwanesi 4 anni di tempo per sviluppare tecnologia ed economia. Il suo obiettivo dichiarato è superare Singapore e diventare il Paese più ricco dell'Asia per Pil pro capite entro 20 anni. Più in generale Gou può essere la mossa per disinnescare l'opa cinese sull'isola: nei primi sei mesi dell'anno ha infatti visitato gli Stati Uniti (due volte) e il Giappone, incontrando i principali players del settore, oltre che l'ex primo ministro giapponese Taro Aso. Ha un patrimonio stimato di 7,2 miliardi di dollari grazie al fatto che Foxconn è il primo assemblatore degli iPhone della Apple del pianeta, con un milione di dipendenti (erano dieci quando iniziò il suo business nel 1974). Il suo raggio di azione si allarga a solide partnership intrecciate con Ibm, Hp, Apple, Compaq, Nokia e Sharp. Per avere un'idea della sua portata è sufficiente pensare che moltissimi telefoni cellulari hanno tre quarti dei relativi componenti prodotti da un'azienda collegata a Foxconn.
Alle prossime elezioni Gou ha scelto di gareggiare da indipendente, dopo il mancato sostegno di Kuomintang, partito tradizionalmente favorevole ai legami con la Cina, Paese in cui Gou possiede fabbriche e sedi. Proprio mentre Pechino ha intensificato le aggressioni militari contro Taiwan, Gou annuncia che Taiwan non dovrebbe diventare l'Ucraina. «Non permetterò mai che Taiwan diventi la prossima Ucraina. Posso garantire che porterò 50 anni di pace nello Stretto di Taiwan». La situazione però resta molto tesa tra i due Paesi.
Lo scorso aprile 71 aerei militari cinesi hanno attraversato la linea mediana dello Stretto di Taiwan mentre il governo Xi ha iniziato le
esercitazioni come reazione scomposta all'incontro in California del presidente Tsai Ing-wen con il portavoce della Camera dei Rappresentanti americana, Kevin McCarthy, circostanza che Pechino ha definito «severo avvertimento».
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