Il volto coperto, gli abbracci negati, l'insostenibile carico emotivo del rischio di diventare, anche se involontariamente, una minaccia per i propri cari: mamma e papà e sopratutto i nonni.
Tutti abbiamo sofferto il lungo sonno imposto dal Covid, un sonno affollato di incubi. Ma certo ora si inizia a valutare l'impatto devastante su giovani e giovanissimi dalla personalità ancora in formazione. Bisognerà studiare, monitorare, dare attenzione a questa generazione colpita da un nemico invisibile e quindi tanto più subdolo e pericoloso.
Il Centro nazionale dell'Ordine degli Psicologi ha effettuato un primo report sulla situazione di disagio dei ragazzi e sull'attività degli psicologi scolastici realizzato in collaborazione con il ministero dell'Istruzione con il quale è stato siglato un protocollo d'intesa nel settembre 2020 grazie al quale è stato attivato il servizio di psicologia scolastica in circa 6000 scuole su 8 mila, a partire da ottobre-novembre 2020. Oltre un milione i soggetti che hanno usufruito del servizio di ascolto e sostegno dedicato ai ragazzi, alle famiglie e al personale della scuola.
I dati mostrano come la pandemia abbia incrementato i problemi psicologici: sei bambini su dieci sotto i sei anni e sette su dieci sopra i sei anni mostrano problemi psico-comportamentali con il rischio di sviluppare disturbi più severi tre volte maggiore rispetto al pre-pandemia.
Tutte le agenzie internazionali e nazionali, l'Organizzazione Mondiale della Sanità con l'Istituto Superiore di Sanità, evidenziano l'effetto iceberg: quello che emerge non è che una quota residuale del malessere generale. In questo difficile contesto la psicologia scolastica può e deve avere un ruolo fondamentale in tutti i paesi europei.
Un bisogno, quello dello sportello d'ascolto a scuola, sentito dall'81 per cento degli italiani come evidenziato da un sondaggio condotto per il Cnop dall'Istituto Piepoli.
In particolare nella fascia d' età 15-18 anni lo chiede addirittura il 94 per cento degli intervistati. Le attività sentite come necessarie sono ascolto e sostegno, 54 per cento; prevenzione del disagio, 41; supporto alle famiglie, 29.
«Si tratta di dati significativi che evidenziano come la presenza di uno sportello psicologico a scuola aiuti alunni e studenti a prendere coscienza di eventuali disagi prima e a chiedere aiuto poi.
Fornire alle scuole questa competenza significa renderle uno spazio completo di crescita e maturazione per i giovani, soprattutto ora all'indomani di una pandemia che ha stravolto le loro vite», sottolinea Antonello Giannelli, Presidente nazionale dell'Associazione Presidi.
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