Missili e droni su tutta l'Ucraina. Kiev al buio, corsa ai rifugi in metrò

Attacco massiccio di Mosca alle infrastrutture energetiche: morti, esplosioni e black out. La popolazione si ripara sotto terra. Putin: "Vincere è condizione per il nostro sviluppo"

Missili e droni su tutta l'Ucraina. Kiev al buio, corsa ai rifugi in metrò
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Le immagini si potrebbero sovrapporre senza riscontrare particolari differenze. A Kiev i civili sono tornati a cercare riparo nelle stazioni della metropolitana, esattamente come nei primi giorni dell'operazione speciale, per sfuggire all'aggressione dei missili russi. All'epoca Mosca colpiva la capitale per conquistarla nell'ottica di una visionaria guerra lampo. All'alba di ieri le bombe arrivate dal cielo e dalle basi del Mar Nero avevano il sapore di una vendetta perpetrata da Putin dopo l'invasione ucraina nel Kursk. «Aspettavamo questo assalto su larga scala da un giorno all'altro - spiega Kostyantyn Kryvolap, ufficiale dell'aeronautica - conosciamo a memoria le azioni di Mosca e sapevamo che avrebbero colpito a ridosso dell'anniversario di indipendenza. Non hanno una riserva sufficiente di missili per colpirci ogni giorno. Li stanno centellinando, e noi risponderemo a dovere». Il raid è stato orchestrato per colpire i siti energetici di 15 regioni dell'Ucraina, tant'è che Kiev (che sta facendo i salti mortali per ripristinare la centrale idroelettrica di Vyshgorod) è rimasta al buio, e senza acqua, per diverse ore. I generali di Putin vogliono staccare la spina al nemico, frenando la produzione di armi e droni che quotidianamente feriscono la Federazione. L'ultimo episodio risale a ieri mattina, con il danneggiamento di una raffineria di petrolio a Omsk, in Siberia.

I 127 missili e 109 droni hanno provocato almeno un centinaio di esplosioni su Kiev, Lunsk, Izyum, Zhytomyr, Dnipro, Odessa e Zaporizhzhia. Danneggiate le stazioni di compressione del gas nelle regioni di Leopoli, Ivano-Frankivsk e Kharkiv, che garantiscono il sistema di trasporto del gas. Mosca sostiene inoltre di aver colpito siti di stoccaggio di armamenti aerei dei Paesi occidentali. Nel prolungato blitz hanno perso la vita 7 civili, mentre 31 sono i feriti. Durante il vasto attacco un drone ha invaso lo spazio aereo polacco. Lo rivela il comandante delle forze armate di Varsavia Maciej Klisz, spiegando di aver fatto alzare in volo due caccia bombardieri a controllare il confine. Altre manovre di confine riguardano la Bielorussia, dove le truppe di Lukashenko si stanno muovendo con troppa disinvoltura. Kiev, attraverso i canali diplomatici, ha chiesto a Minsk di ritirarle.

Il raid infernale sconfessa l'ormai sorpassato summit di Doha, dove russi e ucraini avrebbero dovuto sedersi attorno a un tavolo per concordare un cessate il fuoco su target energetici. Per Peskov tutto è sfumato dopo l'invasione nel Kursk. E se l'Ue ritiene che «gli attacchi barbari non fanno altro che rafforzare il nostro sostegno a Kiev», la versione di Putin è agli antipodi. Lo zar di Mosca snocciola numeri da record sull'economia russa che «continua a crescere a buon ritmo». Negli ultimi 6 mesi il pil è aumentato del 4,6%, la produzione industriale del 4,4% e il complesso militare dell'8%.

«Il successo dell'esercito nella guerra è la condizione per un ulteriore sviluppo», spiega ai suoi interlocutori.

Quasi a voler dire che le sanzioni rimbalzano contro il muro della solidità economica e che alla fine l'operazione speciale ha migliorato le condizioni generali della Federazione.

Sul campo Zelensky ha deciso di rafforzare le difese a Pokrovsk (Donetsk), mentre l'intelligence tedesca ha ricevuto informazioni su un sabotaggio russo con droni alla base aerea Nato di Gelsenkirchen.

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