La Lega di Matteo Salvini si sta preparando a lanciare una battaglia politica per introdurre l'educazione civica nelle scuole, anche per contrastare il bullismo e la diffusione delle droghe tra i giovani, ma senza dare spazio a quella che viene definita "ideologia gender".
"L’educazione civica dovrebbe ricoprire un ruolo centrale nel processo di formazione dei giovani, al fine di renderli membri consapevoli di una società interconnessa e complessa come la nostra. Per questo motivo è necessario che presso le scuole vengano previsti percorsi articolati ed approfonditi, finalizzati anche al contrasto di fenomeni sociali quali il bullismo e la tragica diffusione di sostanze stupefacenti, ma senza alcuno spazio per l'ideologia gender", ha dichiarato a ilGiornale.it Devid Moranduzzo, della Lega Salvini Trentino.
La Provincia Autonoma di Trento sarà l'apripista di questa iniziativa che fatica ad andare avanti nel Parlamento nazionale dove, dicono dalla Lega, c'è "la paura che possa essere lungo il tempo per ottenerne l'approvazione".
Il Consigliere Provinciale ha appena presentato una proposta di mozione al Consiglio provinciale al quale appartiene per "introdurre e potenziare l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole" e si augura che altri politici regionali della Lega, nelle regioni amministrate dal centrodestra, seguano l'iniziativa che, a quanto pare, ha il via libera del leader nazionale Matteo Salvini e del Ministro della Famiglia Lorenzo Fontana.
La proposta di mozione, che è stata firmata dall’intero gruppo consiliare della Lega Salvini Trentino, vuole seguire esplicitamente la direzione intrapresa dal governo nazionale, almeno dalla parte "verde" della coalizione di governo che sostiene il premier Conte. "L’educazione civica è un ottimo strumento per la formazione di cittadini rispettosi nei confronti delle istituzioni ed in grado di convivere serenamente e non si deve limitare ad un mero momento di studio della costituzione, ma deve prevedere anche lo svolgimento di attività pratiche che permettano ai giovani di essere protagonisti del domani", ha detto Moranduzzo a ilGiornale.it.
La proposta che parte da Trento esclude qualsiasi riferimento all'educazione di genere (alla cosiddetta "ideologia gender") che ha sollevato un putiferio sia in Trentino che in altre parti d'Italia. "La giunta leghista attualmente presente ha bloccato questi corsi in Trentino", ha sottolineato Moranduzzo.
Nelle stesse ore della proposta trentina, il deputato lombardo della Lega Massimiliano Capitanio, su Instagram, ha scritto che nella giornata del 25 gennaio alla Camera, in Commissione Cultura, prende il via l'iter di un suo progetto di legge per "il ritorno dell'educazione civica sui banchi di scuola, dalla materna alle superiori".
Proposte della Lega e di Forza Italia, rispettivamente formulate dall'onorevole Latini e dall'ex ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, dispongono il "divieto salvo casi particolari specifici, di utilizzo del cellulare e di altri dispositivi elettronico-digitali nei luoghi e negli orari dell'attività didattica".
Sono 4 gli articoli della proposta di legge "Capitanio". Si prevede un'ora settimanale di lezione dedicata all'educazione civica, per un monte ore annuale pari a 33 ore (art. 1), e un premio per "le esperienze migliori in materia di educazione civica" che saranno portate avanti nelle varie scuole italiane (art. 3).
Il capogruppo di Forza Italia alla Camere Gelmini spinge affinchè si preveda che le attività tengano conto "della storia, delle tradizioni e della cultura del territorio in cui è inserita la singola istituzione scolastica".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.