Nasce a Milano il Tribunale dei brevetti Ue. Le toghe esultano per il successo diplomatico

Nel capoluogo lombardo la sezione trasferita da Londra. Nordio e Tajani: "È stato un lungo e ottimo lavoro di squadra"

Nasce a Milano il Tribunale dei brevetti Ue. Le toghe esultano per il successo diplomatico
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«Ci vuole un po' di terronismo», scherza Antonio Tajani distribuendo pezzi del nastro appena tagliato come ai matrimoni del sud si taglia la cravatta dello sposo. È un ministro degli Esteri in vena di brillantezze quello che ieri mattina arriva a Milano a inaugurare la prima filiale italiana della giustizia europea: una sezione del Tribunale unico dei brevetti, la corte comunitaria che giudica sulla proprietà commerciale delle invenzioni. Una delle due sezioni locali (l'altra è a Monaco di Baviera, la sede centrale è Parigi) era a Londra, e dopo la Brexit ha dovuto cercare una nuova casa. Il lavorìo giudiziario e diplomatico per portarla nel capoluogo lombardo è arrivato a destinazione. E ieri a inaugurare la sede milanese del Tub arrivano insieme a Tajani (foto) il suo collega della Giustizia Carlo Nordio e il viceministro delle Imprese Valentino Valentini, in un clima di inconsueto affiatamento con i tanti giudici che hanno seguito la genesi del nuovo ufficio e che ieri parlano, applaudono e confabulano con i rappresentanti di quel governo che l'Associazione nazionale magistrati indica come l'attentatore delle prerogative costituzionali della giustizia.

Tema apparentemente arido, quello dei brevetti, ma cruciale nell'andamento dei mercati europei, anche perché dal Tub passerà l'entrata in servizio del brevetto unico europeo, destinato a fare chiarezza in contenziosi finora affidati ai tribunali nazionali assai complessi. Nella ripartizione delle materie, alla sezione milanese arrivano quelle che l'accordo definisce necessità umane", termine un po' vago ma che sembra ricomprendere anche tessile e moda due settori trainanti dell'economia lombarda.

Due giudici, sei tra impiegati e cancellieri, un ufficio che nasce agile ma con l'obiettivo di lavorare bene e in fretta: «I giudici li abbiamo scelti con criteri unicamente meritocratici», spiega il presidente del tribunale di Milano Fabio Roia, e il ministro Nordio aggiunge: «In tutte le aule abbiamo messo a muro degli orologi digitali per ricordare a tutti che il tempo è prezioso». Dall'insediamento del Tub ci si attende un indotto importante nel mercato delle professioni, con lo sbarco sotto la Madonnina di studi internazionali specializzati nel diritto commerciale. «È stato un lavoro di squadra», dice Tajani.

Certo, i problemi della giustizia rimangono, qui come altrove, anche se ieri Nordio ricorda che con l'ultimo decreto gli organici dei magistrati sono arrivati alla cifra record di undicimila: e su di essi governo e giudici continueranno a bisticciare. Ma ieri i due mondi scoprono di poter anche andare d'accordo.

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