Nemici ovunque. Israele non sta alla finestra

Non c'è nessun dubbio, a giudicare dalle notizie delle ultime settimane, che Israele collabori con l'Ucraina di Zelensky aggredita dalla Russia a controbattere il pericolo dei droni

Nemici ovunque. Israele non sta alla finestra

Non c'è nessun dubbio, a giudicare dalle notizie delle ultime settimane, che Israele collabori con l'Ucraina di Zelensky aggredita dalla Russia a controbattere il pericolo dei droni. Fu già Israele il primo Paese a organizzare un efficiente ospedale da campo, e a fornire dal 27 luglio elmetti, giubbotti, maschere antigas... Avvenne sempre in sordina nonostante le proteste di Zelensky, perché Israele ha la Russia seduta sul confine siriano con iraniani ed Hezbollah. Ma adesso il rapporto mostra di più i caratteri di un'alleanza strategica, perché in questione con la Russia è il peggiore di tutti i nemici di Israele, ovvero l'Iran. Sono gli ayatollah a fornire alla Russia i droni assassini che appaiono all'improvviso e uccidono i civili nelle città ucraine.

Israele è una fonte molto prolifica di know how in difesa e in soccorsi, e sta insegnando, sembra, a decifrare come si fa a battere i droni; al momento sembra che il sistema di difesa Iron dome anche secondo il ministro della Difesa ucraino Oleskii Reznikov non pare quello più adatto a fermare i droni iraniani pensato com'è contro i missili da Gaza, né lo si può attivare senza la collaborazione degli americani, coproduttori e cogestori. Tuttavia, da quando Putin compì la sua visita a Teheran per stringere il patto con l'Iran, Israele è necessariamente sul campo. Adesso forse fornisce informazioni per controbattere gli attacchi, ma anche probabilmente cerca di capire bene lo sfondo della collaborazione russo-iraniana, perché questo può essere la migliore sperimentazione sul campo e su larga scala di una guerra iraniana, un attacco pericoloso per tutti e non solo per l'Ucraina oggi o per Israele domani. Dunque, come si affronta l'Iran sul campo? Il regime ha fornito droni anche agli Hezbollah e agli Houti , in particolare il drone suicida Shaked 136. La Russia può averne ordinati migliaia; finora, dicono fonti ucraine, il 60% sono stati intercettati e abbattuti. Ma la Russia ne fa un elemento base della sua strategia di attacco ai civili e tutto il mondo si preoccupa. L'Irak e il Golfo conoscono bene questo allarme; queste armi di basso costo e facile produzione possono raggiungere mani pericolose ovunque. L'Iran partecipando alla conferenza del Cica in Kazakistan e all'incontro Sco può aver trovato nuovi clienti, come scrive l'analista militare Seth Frantzman, in Asia in Africa in Medio Oriente e altrove.

Fermare i droni è un compito della

difesa occidentale. Speriamo che non l'abbia capito solo Israele. Il pericolo iraniano è globale, se solo l'Occidente se ne rendesse conto dovrebbe dare agli eroici rivoluzionari di Teheran il supporto per affossare il regime.

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