"Non può paragonarci a una religione: impossibile reggerci sui suoi dogmi"

Intervista a Michele Gubitosa. Il deputato M5s sul caso Grillo: "Il contratto da garante non ha più senso perché si è rivelato inadempiente"

"Non può paragonarci a una religione: impossibile reggerci sui suoi dogmi"
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Il M5s contro il suo Messia. Beppe Grillo? «Non deve pensare che il M5s sia una religione, un Movimento non può reggersi su principi che si accolgono per veri e giusti senza esame critico». Parola di Michele Gubitosa, deputato e uno dei vice di Giuseppe Conte alla guida dei Movimento Cinque Stelle.

Dunque, avete licenziato Grillo?

«In realtà Conte ha spiegato che lui si è battuto affinché l'importo che Grillo prendesse come compenso non fosse legato al ruolo di Garante, perché non riteneva che fosse opportuno che venisse pagato per essere Garante. Ciò che Conte ha ottenuto è che, vista la sua abilità comunicativa di Grillo, gli fosse fatto un contratto per aiutare a rafforzare l'immagine del M5s, una cosa perfettamente legale. Ma, dato che Grillo porta avanti un'attività di sabotaggio, che si sta mettendo contro la sua comunità, nel momento in cui io pago uno che mi aiuti a migliorare la mia immagine e tu me la danneggi, io non posso rinnovare. Io credo che Grillo non solo sia inadempiente, ma che il rinnovo del contratto non lo voglia. Penso che dipenda da Grillo se portare avanti un contratto o continuare a sabotare il M5s come sta facendo da mesi».

Quindi Grillo dove vuole arrivare?

«Grillo non deve pensare che il M5s sia una religione, è un Movimento fatto di cittadini, liberi di credere nelle loro idee. Se Grillo non vuole che all'Assemblea Costituente si parli di temi allora aveva fatto bene a fondare una religione (la Chiesa dell'Altrove ndr), ma non deve confondere l'attività di fondatore di una religione con quella di fondatore del M5s. Un Movimento non può reggersi su dogmi che si accolgono per veri e giusti senza un esame critico. Poi, le ripeto, dove vuole arrivare bisognerebbe chiederlo a lui. Io posso solo dire una cosa: che Grillo già in passato non si èdavvero risparmiato atteggiamenti velenosi contro Conte e posso garantire, perché c'ero, che quest'ultimo non ha mai dato peso a questi atteggiamenti, perché ha sempre fatto prevalere gli interessi della comunità del M5s. Oggi Grillo sta attaccando la comunità e nel momento in cui attacca la comunità sta attaccando anche Conte. Chiunque oggi parla contro il processo costituente parla contro la comunità del Movimento. Detto ciò, io sono sicuro che a Grillo faceva più comodo avere dei parlamentari pronti ad accettare dei dogmi».

Forse era troppo affezionato all'uno vale uno.

«Forse vuole far fuori il nuovo corso per eleggere dei parlamentari che accettassero i suoi dogmi, ma ragioniamo di cose che non possiamo sapere. Io non mi spiego perché, con Grillo, non si è lavorato tutti nella stessa direzione».

Temete una battaglia legale?

«No, assolutamente no».

Come risponde agli ex che sostengono che siete una stampella del Pd?

«Io porto rispetto per tutte le persone che hanno dato un contributo al Movimento. Io non rispondo con attacchi agli ex che hanno contribuito a rendere grande il Movimento. Però posso garantire che non è così, almeno fino a quando avremo i politici del centrodestra, insieme a TeleMeloni, che cercheranno di portare avanti la narrazione di un dualismo tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Fino a quando sarà così avremo la conferma che la destra teme Conte e si sta scegliendo il nemico per lei più facile.

Sarete nel campo largo con Renzi?

«Renzi sarà fuori dalla scena politica quando i giornalisti smetteranno di fare domande su di lui».

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