Nuove accuse per Trump, cancellò dei filmati. Capi d'imputazione a quota 40: "Non mi fermo"

Il portavoce dell'ex presidente: "Una caccia alle streghe voluta da Biden"

Nuove accuse per Trump, cancellò dei filmati. Capi d'imputazione a quota 40: "Non mi fermo"
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Altro giro altra corsa per Donald Trump, accusato nuovamente e arrivato a quota 40 capi di imputazione. Stavolta gli viene contestato di aver fatto sparire dei filmati. «Questo non è altro che il tentativo disperato della criminale famiglia di Biden e del loro Dipartimento di Giustizia di tormentare il presidente Trump e coloro che lo circondano». Lo afferma il portavoce di Trump Steven Cheung commentando l'incriminazione di Carlos De Oliveira, componente dello staff di Trump, nell'ambito del caso delle carte segrete. «La mia campagna non si ferma, le incriminazioni non mi faranno abbandonare la corsa alla Casa Bianca nel 2024» dice il tycoon in un'intervista telefonica alla radio conservatrice Real Voice of America. Poi ribadisce le accuse alla giustizia americana definendola uno strumento «della sinistra radicale» e dell'amministrazione Biden. L'ex presidente Usa è stato accusato di aver tentato di far cancellare le riprese delle telecamere di sorveglianza nella sua tenuta di Mar-a-Lago poco prima della perquisizione dell'Fbi. Con lui è stato aggiunto un terzo imputato al processo: dopo il suo assistente personale Walt Nauta, il terzo imputato è Carlos de Oliveira, uno dei manutentori della sua proprietà in Florida.

Proprio a Mar-a-Lago gli agenti l'anno scorso hanno sequestrato documenti riservati che erano nascosti in tutta la proprietà, persino in un bagno e in una doccia, peraltro in zone molto vicine alle zone pubbliche del club, quelle in cui si riversano gli invitati durante le feste. In particolare de Oliveira e Nauta contattarono un dipendente dei servizi tecnologici perché il ministero della Giustizia aveva fatto sapere al team legale di Trump che il gran giurì stava cercando filmati delle telecamere di sicurezza di Mar-a-Lago. L'accusa sostiene che De Oliveira, il capo della manutenzione di Mar-a-Lago, abbia detto a un altro membro dello staff del club «che il capo voleva che il server fosse cancellato». Lo scambio avvenne nel giugno dello scorso anno e ad agosto l'Fbi sequestrò i documenti.

Adesso i capi di accusa nei confronti di Trump nell'inchiesta sono arrivati a 40 (il mese scorso l'ex presidente è stato infatti accusato di 37 capi di imputazione, tra cui cospirazione per ostacolare la giustizia, occultamento di documenti in un'indagine federale e false dichiarazioni). Il procuratore speciale Jack Smith ha accusato anche de Oliveira di cospirazione per ostacolare la giustizia, false dichiarazioni e distruzione di documenti. Il team legale di Trump ha reagito subito: queste nuove accuse «sono solo un altro tentativo senza fine» da parte dell'amministrazione Biden di «molestare» il suo predecessore.

Il procuratore speciale Smith, «sa che non c'è nulla nel fascicolo», aggiunge il comunicato.

Trump si è già dichiarato non colpevole e un giudice ha fissato l'inizio del processo per il 20 maggio 2024 la scorsa settimana, il primo per un ex presidente.

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