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Migranti, via a un nuovo decreto o superare la Bossi-Fini. Le ipotesi sul tavolo

La proposta del dem Minniti rilancia l'ipotesi di una legge bipartisan sui flussi

Via a un nuovo decreto o superare la Bossi-Fini. "Tavolo sugli sbarchi"

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Via a un nuovo decreto o superare la Bossi-Fini. "Tavolo sugli sbarchi"

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Un nuovo decreto sicurezza in settembre è inevitabile, ma non basterà a tamponare l'ondata di sbarchi. L'emergenza è nazionale e come tale (107.530 arrivi fino a venerdì scorso), governo ed opposizione dovrebbero affrontarla, anche a muso duro, ma trovando soluzioni concrete e più ampie possibili in Parlamento. L'idea è stata lanciata da Marco Minniti, ex ministro dell'Interno ai tempi del primo boom degli sbarchi, che propone, in un'intervista al Corriere della sera il superamento della legge Bossi-Fini: «Perché non promuovere un dibattito in Parlamento, magari aspro, per decidere assieme come cambiare» la legge base sull'immigrazione?

Minniti, testa pensante del Pd, sa bene cosa significano 1800 sbarchi al giorno, ma punta dritto sull'accoglienza diffusa per legge osteggiata soprattutto dalla Lega perché rischia di diventare illimitata e non porta all'integrazione. Nel grande dibattito parlamentare si potrebbe mettere sul piatto pure la legge Zampa sui minori stranieri non accompagnati, un peso obbligato sulle amministrazioni locali, che sta diventando insostenibile. Al momento accogliamo 20mila minori non accompagnati, ma in molti casi si presentano come tali, per essere sicuri di restare in Italia, pure ultra maggiorenni.

Il nuovo decreto affronterà sicuramente il problema per sgravare, almeno in parte, il peso e la responsabilità dell'accoglienza dagli enti locali.

Se mai si arrivasse ad un ampio e costruttivo dibattito sull'immigrazione, governo ed opposizione, dovrebbero chiarire una volta per tutte i parternariati con i Paesi da dove salpano i migranti per sbarcare da noi. I numeri sono chiari: la Guardia costiera tunisina e quella libica, tanto vituperata dalla sinistra, hanno fermato quest'anno oltre 70mila migranti illegali. In quest'ottica sarebbe cruciale un accordo politico e operativo con la Tunisia, che permetta un pattugliamento congiunto al limite delle loro acque territoriali, davanti a Sfax, con la nostra Marina. Né muro, né blocco navale, ma una «barriera» capace di intercettare più barchini possibili che i tunisini riporterebbero indietro. Il governo sta lavorando in questa direzione. Berlusconi con il ministro dell'Interno Roberto Maroni lo aveva già fatto ai tempi delle primavere arabe e i governi di sinistra con l'Albania negli anni novanta.

Il decreto sicurezza prevederà sicuramente espulsioni più rapide soprattutto per i soggetti maggiormente pericolosi, ma non sarà facile perché bisogna ampliare gli accordi con i paesi di partenza e servirebbe almeno un Cpr (Centri di permanenza per i rimpatri) per regione.

Adesso sono la metà. Sul fronte terrestre sia Trieste che Gorizia rischiano di trasformarsi in Lampedusa del Nord Est a causa degli arrivi in aumento dalla rotta balcanica. Il sindaco forzista del capoluogo isontino, Rodolfo Ziberna, auspica l'intervento di un «esercito europeo» al confine esterno croato con «grandi centri per filtrare e controllare gli arrivi e bloccare queste "bombe umane».

Al momento riusciamo a riammettere pochi migranti illegali in Slovenia, solo a singhiozzo, per colpa della guerriglia giudiziaria delle Ong e della ritrosia del nuovo governo di Lubiana. Minniti ha sottolineato nell'intervista al Corriere l'assoluta necessità per l'Italia di «promuovere un vertice straordinario dei capi di Stato e di governo europei. Al centro il tema dei rapporti con l'Africa».

Il leader della Lega e vicepremier, Matteo Salvini, reputa «necessario un nuovo decreto sicurezza già a settembre» e sostiene che la Ue «dopo tante chiacchiere deve muoversi, deve svegliarsi, perchè i confini dell'Italia sono i confini dell'Europa».

La proposta di Minniti, per sua stessa ammissione, è simile al piano Mattei, cavallo di battaglia del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che verrà svelato nei dettagli all'inizio di novembre.

Un altro punto di convergenza se non vogliamo venire travolti dagli sbarchi.

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