Non c'è pace nel Mediterraneo. Dopo Sea Eye, la ong tedesca che è riuscita a sbarcare tutti i migranti a bordo compresi gli ultimi cinque su cui si era consumato l'ennesimo scontro tra Italia e Malta (alla fine è stata quest'ultima ad accoglierli), tiene banco ora il caso della Ocean Viking. La nave, di proprietà di Sos Mediterranée e Medici senza frontiere, è in attesa da giorni di un porto sicuro dove far scendere gli 82 naufraghi raccolti in due momenti diversi nel Mediterraneo. Erano 84, ma due di loro - una donna incinta di nove mesi e il marito - sono stati evacuati dalla nave e fatti sbarcare a Malta per i problemi di salute della donna.
Mediterranea Saving Humans, su Twitter, chiede "un porto sicuro per lo sbarco". Appello sottoscritto dal Pd che nelle ultime 48 ore, per voce del segretario Nicola Zingaretti e di Matteo Orfini, ha ribadito la sua richiesta di riaprire i porti. "La Ocean Viking deve entrare, senza se e senza ma, in un porto italiano", ha detto Zingaretti. "Il primo atto del nuovo governo è chiudere i porti, chiedo di correggere subito questo errore", l'appello di Orfini. Un appello diretto in particolare al premier Conte, a cui i dem chiedono un'inversione di rotta sul tema dell'accoglienza. Ora però, al presidente del Consiglio, si rivolge anche Anpi.
In una nota firmata dalla segreteria nazionale, i partigiani scrivono che "la Ocean Viking continua a navigare nel Mediterraneo col suo carico di naufraghi chiedendo finora senza successo di attraccare in un porto italiano. Non si tratta di decidere quale politica per l'immigrazione. Si tratta di salvare immediatamente 84 esseri umani. Non c'è un minuto da perdere". Quindi l'Anpi, come il Pd, si rivolge direttamente al premier Conte: "Il presidente del Consiglio ha parlato di primato della persona e dei suoi diritti inviolabili. Siamo pienamente d'accordo. Si facciano sbarcare subito i naufraghi voltando definitivamente la pagina del recente passato".
Insomma, adesso la palla passa al premier che, nel suo discorso per la fiducia alla Camera, aveva promesso di rivedere i decreti sicurezza voluti da Salvini, definendo "imprescindibile" la solidarietà dell'Ue nella gestione dei fenomeni
migratori. Nell'incontro di mercoledì con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, Conte ha ottenuto la disponibilità degli altri leader europei a rivedere il trattato di Dublino e stabilire quote per la ripartizione di migranti. Promessa che dovrà essere mantenuta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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