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Salvini asfalta la sinistra: "Vuole vincere in tribunale"

Per il leader della Lega Matteo Salvini nella vicenda Open Arms "non ci sono reati" ma esiste "un atto politico preso da un intero governo"

Salvini asfalta la sinistra: "Vuole vincere in tribunale"

Il rinvio a giudizio deciso ieri dal gup di Palermo Lorenzo Jannelli per il leader della Lega Matteo Salvini in merito alla vicenda della nave della ong Open Arms con 147 immigranti a bordo si è abbattuta con la potenza di uno tsunami sulla politica italiana. L’ex ministro dell’Interno comparirà il prossimo 15 settembre davanti ai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Palermo per rispondere delle accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per avere impedito, secondo la Procura illegittimamente, alla nave con gli immigranti soccorsi in mare di attraccare a Lampedusa.

Salvini, però, è pronto alla battaglia giudiziaria. In una intervista rilasciata al Corriere della Sera, il leader della Lega ha spiegato che il rinvio a giudizio "non mi toglie il sonno" ma lo considera "frustrante e molto pericoloso perché crea un precedente...". Per Salvini, infatti, si usa il tribunale "per fare politica. Il disegno Palamara ("Salvini è innocente ma va fermato") sta prendendo forma".

"Intanto il giudice di Palermo ha deciso di non decidere delegando il verdetto finale ad altri", ha aggiunto l’ex ministro spiegando che in questa vicenda "non ci sono reati. C'è un atto politico preso da un intero governo. Contrastare gli scafisti, difendere i confini non sono reati. Ho difeso gli interessi del mio Paese o il mio interesse personale?". Dito puntato, dunque, contro l’ex premier Giuseppe Conte e l’ex ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli che saranno a Palermo come testimoni. "Sì, ma ci vuol poco a cambiare ruolo...", ha avvertito Salvini che ha ammesso di constatare che i due "hanno cambiato idea per convenienza politica, rinnegando sé stessi e le loro scelte".

Il centrodestra compatto ha espresso solidarietà all’ex ministro. Forza Italia sostiene che stanno applicando a Salvini il "metodo Berlusconi". "Silvio ha dovuto affrontare 80 processi, io per ora solo 5-6…", ha sottolineato con una punta di amarezza il senatore. Quest’ultimo, però, si spinge oltre lanciando un duro attacco ai suoi avversari: "È evidente che la sinistra vuole vincere in tribunale le elezioni che perde nelle urne". "In nessun Paese al mondo si mandano a processo gli avversari politici", ha rimarcato ancora Salvini.

Un pensiero, questo, simile a quello espresso dalle Sardine, il movimento anti-sovranista nato in occasione delle elezioni Regionali in Emilia-Romagna, che sostengono che Salvini "va sconfitto nelle piazze, non nei tribunali". "Hanno ragione- ha affermato l’ex ministro- io non mi sognerei mai di portare alla sbarra chi la pensa diversamente da me. Ma in Italia si fanno tante inchieste che poi finiscono nel nulla. Come quelle che hanno riguardato grandi società come Eni e Finmeccanica. Difendere gli interessi dell’Italia significa anche difendere le aziende italiane".

A non andar giù al leader della Lega non è solo il rinvio a giudizio per la vicenda Open Arms ma anche la foto in cui compare il segretario del Pd, Enrico Letta, con indosso la felpa della ong. In questo scatto, effettuato prima della decisione presa dal gup di Palermo, Salvini considera come un gesto di irresponsabilità quello compiuto dall’esponente dem, fatto per di più in un momento delicato per il Paese. "Ha mancato di rispetto non a me ma al presidente della Repubblica che aveva chiesto ai partiti umiltà e senso di responsabilità per aiutare gli italiani ad uscire dalla pandemia". "Ma a sinistra- ha continuato il leader della Lega- hanno il riflesso del toro: quando vedono Salvini è come se sventolasse un panno rosso".

Oggi come ieri il tema dell’immigrazione è sempre al centro del dibattito politico. Salvini ammette di non essere molto soddisfatto dal ministro Luciana Lamorgese, suo successore al Viminale nei governi Conte II e Draghi. Il leader della Lega ha evidenziato come i numeri parlino chiaro: "Quest’anno gli sbarchi sono triplicati. E mentre nei tre episodi che mi sono stati contestati non è mai morto nessuno, con lei ci sono stati decine di morti, incendi, naufragi". Per Salvini sulla questione dell’immigrazione è necessario un radicale cambio di passo da parte dell’esecutivo anche se tutto ciò dovrà avvenire nei tempi giusti. L’ex ministro, infatti, ritiene che ora le priorità assolute riguardino la campagna di vaccinazione e la ripresa dell’economia. "Ma quest’estate, quando spero tutto sarà superato- ha avvertito-, non saranno più tollerati gli sbarchi di clandestini sulle nostre coste. L’ho già detto a Draghi". Il leader della Lega ha ammesso di aver chiesto al premier di organizzare un incontro a tre per un chiarimento in quanto "bisogna cambiare registro".

Molti considerano Salvini il grande vincitore del braccio di ferro nella maggioranza in merito al tema della ripartenza dopo lockdown e zone rosse. Il senatore leghista ha ottenuto le riaperture ma ha già annunciato che vuole altro. "Chiedo di estendere le riaperture dei locali anche al chiuso e l’eliminazione del coprifuoco alle 22". Provvedimenti da adottare "entro la metà di maggio". Secondo Salvini bisogna ritornare alla normalità "con buona pace di alcuni sciagurati del Pd, come l’ex ministro Boccia (che querelerò visto che dice che io nego il Covid)".

Altre tensioni in vista nell’ampia maggioranza che sostiene Draghi. Ma non sono le sole. Perché il leader della Lega ha ormai messo nel mirino il ministro della Salute, Roberto Speranza, nonostante quest’ultimo sia difeso con forza dal premier. "È una contestazione politica. Da chi riveste il suo incarico mi aspetto scelte scientifiche, tecniche, oggettive. Non valutazioni politiche", ha affermato Salvini. Il ministro Speranza nemico comune di Lega e Fdi. Eppure Salvini ha ammesso di non condividere la mozione di sfiducia presentata da Giorgia Meloni contro l’esponente del governo. "Le mozioni di sfiducia rafforzano chi le subisce", ha spiegato il senatore lasciando intravedere uno scontro proprio con l’unico partito ora all’opposizione: "Io sto dentro il governo e cerco di incidere, altri preferiscono stare fuori a protestare e manifestare".

No, quindi, alla mozione di sfiducia per Speranza.

Ma il leader della Lega ha invitato le altre forze di centrodestra a chiedere, d’intesa con Renzi, la creazione di una commissione d’inchiesta sulla pandemia "che ci aiuterà a far luce sulle responsabilità, comprese quelle di Speranza". "Su questa i numeri ci sono", ha assicurato Salvini. Nubi che annunciano tempesta sulla strada del governo.

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