C'erano una quindicina di colleghi venerdì al lavoro nel cantiere sui binari della stazione di San Giorgio al Piano, in provincia di Bologna, dove un operaio di 47 anni è morto travolto da un treno. E ognuno di loro ha fornito la propria testimonianza al pubblico ministero della Procura di Bologna che indaga per omicidio colposo per ricostruire la dinamica di una tragedia che riporta alla mente quella di Brandizzo, nell'agosto del 2023, quando le vittime - sempre sui binari - furono cinque.
Attilio Franzini viveva a Formia, in provincia di Latina, e lavorava per la ditta «Salcef», con sede a Roma, che stava svolgendo alcuni lavori di manutenzione sulla linea ferroviaria Bologna-Venezia, tra Castelmaggiore e San Pietro in Casale, per conto di Rete Ferroviaria Italiana. Uno dei tanti subappalti di Rti. Il magistrato sta cercando di capire perché l'uomo fosse uscito dall'area di cantiere, dove la circolazione era sospesa, e perché non si sia accorto dell'arrivo del treno, un Intercity notturno che da Roma stava andando a Trieste. L'impatto è stato intorno alle 4,30 del mattino, quando era ancora buio ed era appena finito il turno. Fino a poco prima Franzini era impegnato al lavoro assieme agli altri operai della stessa ditta all'interno di un cantiere che interessava l'intero fascio binari della stazione di San Giorgio di Piano.
L'incidente ha bloccato la circolazione dei treni per quasi quattro ore. La sospensione è stata necessaria per permettere alla Polfer e alle autorità competenti di effettuare i sopralluoghi, ed è ripresa soltanto in mattinata, facendo registrare ai treni Alta Velocità e Intercity, deviati su percorsi alternativi, ritardi fino a 60 minuti.
Oltre a ricostruire la dinamica dei fatti, la Procura di Bologna vuole accertare se siano state rispettate tutte le procedure di sicurezza, se siano ravvisabili responsabilità o si sia trattato di una tragica fatalità. L'avvocato Giovanni Valerio, che assiste la famiglia della vittima, ipotizza che ci sia stato «un cortocircuito nell'area cantiere». Ma al momento ogni ipotesi è prematura e l'inchiesta è senza indagati. Nella strage di Brandizzo, invece, i magistrati hanno messo sotto inchiesta quindici persone per disastro ferroviario e omicidio colposo perché fin dal primo momento è emerso che gli operai avevano aperto il cantiere prima che venisse data l'autorizzazione ufficiale e che la linea fosse bloccata.
A prescindere dalla dinamica dell'ultimo tragico
incidente, i sindacati sollecitano interventi per prevenire i rischi - anche potenziali, derivanti da un'organizzazione del lavoro che può mettere a rischio la vita dei lavoratori - e investimenti sulla cultura della sicurezza.
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