«Rispetto a prima la situazione è peggiorata e ora Asia Bibi è senza dubbio in grave pericolo». Sardar Mushtaq Gill è un avvocato pakistano, difensore dei diritti umani, uno dei legali della donna cattolica condannata all'impiccagione per false accuse di blasfemia. Ed è preoccupato. Da quando Mumtaz Qadri è stato giustiziato, infatti, la vita della sua assistita è ancora più a rischio, «sia dentro che fuori il carcere» dove è rinchiusa da oltre sei anni. Qadri è la guardia del corpo che ha assassinato nel 2011 il governatore musulmano del Punjab Salman Taseer, che aveva difeso pubblicamente Asia Bibi e criticato la legge «nera» sulla blasfemia. Più di 25mila estremisti islamici sono scesi in piazza settimana scorsa nella capitale Islamabad per inneggiare a Qadri e chiedere la testa della donna, «mettendo pressione ai giudici della Corte Suprema, che dovranno giudicare il caso».
L'argomento è estremamente sensibile in Pakistan, «bastano accuse non provate per sollevare gruppi di estremisti pronti a uccidere i sospettati». Anche i giudici hanno paura ed è per questo che «l'udienza continua a essere rimandata. Credo che il caso sarà discusso in aula ad ottobre». Se la Corte Suprema conferma la sentenza capitale emessa nei primi due gradi, solo la grazia presidenziale potrà salvare la donna. Ma non è tanto la giustizia a preoccupare Gill: «Non ci sono prove contro Asia Bibi, sono fiducioso. Ma dopo le manifestazioni qualcuno potrebbe cercare di ucciderla in cella. E anche se verrà assolta, una volta liberata ho paura che qualche estremista si faccia giustizia da solo».
Da quando ha iniziato a difendere Asia Bibi, Gill, che fa parte di un gruppo di sostegno ai cristiani, Lead, ha ricevuto molte minacce di morte. È sopravvissuto a più di un attentato e da quando Qadri è stato impiccato si trova anche lui in pericolo: «So che mi stanno cercando, hanno già minacciato di uccidermi non appena uscirò di casa. Ecco perché in questi giorni mi sono nascosto». Nonostante le minacce, non ha alcuna intenzione di abbandonare il caso: «So di rischiare la vita ma non m'importa. Fare l'avvocato è la mia vocazione. Difendere i diritti umani è il mio compito. Dovrebbe farlo anche il governo del Pakistan, che però è troppo debole».
Gill abita a Lahore, ma il giorno di Pasqua non si trovava nel parco Gulshan-E-Iqbal, devastato da un attentato kamikaze che ha ucciso almeno 74 persone. L'obiettivo dei talebani erano i cristiani, anche se nell'attacco sono morti più musulmani. «Volevano uccidere i cristiani, che sono costantemente perseguitati a motivo della loro fede», conclude.
«L'obiettivo dei terroristi e degli estremisti che vogliono Asia Bibi morta è lo stesso: estinguere in modo sistematico il cristianesimo e le altre religioni diverse dall'islam in Pakistan. La legge sulla blasfemia serve a questo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.