Ora spunta il rincaro sulla tassa sui turisti

Un incentivo fiscale spingerebbe verso la tassa di soggiorno anche le città che finora non l’hanno introdotta

Ora spunta il rincaro sulla tassa sui turisti

Il turismo italiano rischia di subire una nuova, pesantissima battuta d'arresto. Il governo sta, infatti, valutando l'ipotesi di innalzare la tassa di soggiorno per i turisti stranieri. Che non votano e che, quindi, non possono rifarsi su Matteo Renzi penalizzandolo alle urne. Il calcolo elettorale del premier non ha, tuttavia, fatto i conti col malumore di sindaci e albergatori. Che vivono granze all'industria del turismo.

Come annuncia il Corriere della Sera, il governo starebbe lavorando a una stretta sulla tassa di soggiorno che ad oggi viene applicata in soli 650 Comuni e porta nelle casse dei sindaci 270 milioni di euro l'anno. L'ipotesi è di alzare il tetto massimo della gabella che oggi è fissato a 5 euro per notte a persona, con l’eccezione di Roma che arriva fino a 7. Cifre già di per sé pesantissime se si pensa che a Parigi non si sorsa oltre l'euro e mezzo per notte. Alzarla ulteriormente significherebbe ferire a morte il settore del turismo che negli ultimi mesi sta trainando la timida ripresa del pil italiano.

Al ministero per i Beni culturali avrebbero avanzato anche l'ipotesi di un incentivo (fiscale) che spinga ad adottare la tassa di soggiorno anche quelle città che finora si sono rifiutate. Non solo. Mutuando l'esperienza dell'Olanda il governo vorrebbe slegare la gabella dal numero di stelle dell’albergo "fissando un importo in percentuale sul costo della camera".

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