Ora Starmer va di fretta. "Cambieremo il Paese"

Prima riunione di governo: "Il piano Ruanda è morto e sepolto. Economia e sanità le missioni principali"

Ora Starmer va di fretta. "Cambieremo il Paese"
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Il nuovo governo laburista inglese va avanti come un treno. Prima conferenza stampa ieri per il neo eletto Premier Keir Starmer che nel corso della giornata ha ampliato la squadra di governo e affrontato, in modo sorprendentemente rilassato, l'incontro con i giornalisti. L'incarico di capo dell'esecutivo sembra meno pesante di quanto ci si aspettasse per un politico che all'opposizione era sempre sembrato un po' rigido.

Ora che sulle sue spalle pesa il macigno della ricostruzione di un Paese alla rovina, Sir Keir allenta la tensione e si concede di scherzare con la stampa ammettendo che sì «mi abituerò a essere chiamato Primo Ministro, ma va bene anche per nome». Subito dopo, è passato ai discorsi seri, ricordando che «c'è molto lavoro da fare» e annunciando la visita imminente in Scozia, Irlanda del Nord e Galles. Con i rappresentanti dei media ha poi affrontato i temi scottanti dell'Immigrazione sottolineando che lo schema Ruanda «non è mai stato un deterrente» e che «era morto e sepolto ancor prima di iniziare» e della crisi delle carceri spiegando che «è impossibile per il governo promettere che bloccherà il rilascio anticipato dei detenuti» a causa del sovraffollamento. Sull'argomento ha anche aggiunto: «È un fallimento governativo conservatore ordinare alla polizia di non arrestare. Su questo, secondo me, non è stata posta abbastanza attenzione. Ci metteremo mano e risolveremo il problema, ma non possiamo farlo in un giorno». Nella prima mattinata Starmer aveva riunito l'esecutivo - a cui nel frattempo si era aggiunto anche il ministro per la Giustizia Shabana Mahmood - che viene già ricordato per essere un gabinetto con il più alto numero di ministri donne. Nella conferenza stampa, parlandone, Starmer ha affermato di essere molto orgoglioso della sua squadra. «Credo che questo esecutivo rifletta l'ispirazione che credo sia nel cuore del nostro Paese. Quel desiderio che così tante persone hanno, di progredire nella vita, per se stesse, per le loro famiglie, per le loro comunità e alla fine per il loro Paese, a prescindere da dove sono partite» ha dichiarato. Una definizione opposta sempre ieri, è giunta da Nigel Farage che l'ha invece definito come, «a parte un paio di eccezioni», «un gruppo formato da persone con meno esperienza di quante si siano mai viste in un governo britannico». I neo ministri proseguono per la loro strada e già emergono dichiarazioni importanti.

Come quella del ministro alla Sanità, Wes Streeting, che ha ammesso la crisi del servizio sanitario nazionale confermando la ripresa dei colloqui con i medici junior per la prossima settimana. Nel frattempo si è appreso che il Labour ha preso contatti con un ex ministro conservatore per la pianificazione territoriale per cambiare molte clausole dei regolamenti attuali in modo da favorire la realizzazione di milioni di nuove abitazioni. Un passo avanti per combattere la crisi abitativa che morde con ferocia il Regno Unito.

Nick Boles, l'ex ministro nel governo di coalizione di David Cameron, dovrebbe collaborare ai cambiamenti che Starmer si prepara ad annunciare già la

settimana prossima. Tra i più importanti figura la reintroduzione degli obiettivi obbligatori per le autorità locali in termini di costruzione di nuovi edifici e la riduzione degli ostacoli all'edilizia nelle aree verdi.

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