Paillette, cuori, orecchini come una ragazza anni '80

Pantaloni di lustrini per Dsquared2. Giovane e disinvolta ma sempre chic la donna di Mila Schön

Lucia Serlenga

Ci si mette molto tempo per diventare giovani, diceva Pablo Picasso ma nella moda, fatta eccezione per chi nasce già vecchio nel senso della visione creativa, si è giovani sempre. Talvolta si è persino sempre più giovani, come nel caso dei gemelli Dean e Dan Caten che da decenni sono i due enfant terrible del fashion system internazionale e si divertono tantissimo a immaginare, per esempio con la collezione Dsquared2 presentata l'altra sera, il guardaroba di una ragazza anni Ottanta. Una tipa che si scatena sulla pista da ballo con molto glamour, paillette, nastri, croci, cuori orecchini, spille e tanto sfarzo. Beata lei, dicevano in tanti. Ma ieri, giorno di chiusura di Milano Moda Donna, è stata anche la giornata che ha visto protagonisti proprio alcuni giovani di talento. Prima fra tutti, Alessandro De Benedetti che da alcune stagioni ha preso in mano la direzione creativa di un brand storico e prestigioso come Mila Schön di proprietà del gruppo giapponese Itochu. «L'eccentricità è una vertigine elegante che rende unica l'impronta di una donna» dichiara lo stilista che sorprende con pezzi di solida sartorialità coniugati a un'attitudine fresca e un po' provocatoria, ma sempre chic. Fra tutti i modelli mandati in passerella su una raffinata colonna sonora eseguita da due virtuosi dello xilofono, da citare: l'abito a palloncino realizzato in denim, il parka in duchesse e il lungo trench di chiffon. Bellissima la tuta con la sorpresa di un lato totalmente plissé. E gli applausi sono stati entusiasmanti. Elegante, essenziale, spoglio lo stile di un altro giovane che sta crescendo molto bene, Lucio Vanotti. La sua seconda collezione donna ha espresso alla perfezione l'idea di un guardaroba fatto di essenzialità e di sostanza: si parte da un rettangolo di tessuto per costruire abiti e gonne come fossero dei grembiuli, giacche e trench come dei bellissimi kimono maschili, camicie e pantaloni come pigiama. Le uscite più belle proiettavano infatti le freschezza delle righe in colori soft sull'assoluta eleganza delle camicie con le maniche a fessura. Speciali le borse in vernice bianca o nera a foma di busta della spesa. Le ragazze immaginate da Salvatore Piccione per il suo brand Piccione.Piccione trovano un possibile equilibrio fra innocenza e realtà e come dice il designer siciliano esprimono il loro meraviglioso stupore infantile attraverso materiali delicati come i pizzi, i sangallo, i ricami e le stampe. Ma anche grazie alla bellezza delle stampe digitali che proiettano il mistero dei mondi sottomarini. Ma di questa settimana della moda di Milano rimane come tangibile prova di bravura quella di Tommaso Aquilano e Roberto Rimondi in arte Aquilano.Rimondi, il duo stilistico che porta avanti con la massima coerenza la propria storia. Questa volta hanno posto l'accento sulla serafica attitudine di quelle ragazze che prediligono indossare le camicie con il taglio a uomo con rilassate sbottonature su un pantalone perfetto. Ma in collezione ci sono anche abiti con pannelli foulard o sormontati da pannelli di paillette disegnati con telai artigianali e drappeggiati. Fra i nuovi debutti c'è stato quello di Mario Dice, nuovo direttore creativo del brand Capucci. Per qualunque stilista si accosti a un maestro dell'arte del drappeggiare e architettare vestiti come il grande couturier, questa è una grande sfida. Fra i tanti modelli, ci ha colpito il lungo abito molto scenografico fittamente plissé nei toni dell'arcobaleno. Maestri assoluti della maglieria, i Cividini Miriam e Piero hanno sorpreso con una collezione dove l'abito longuette testimonia la perizia degli intarsi, la raffinata alchimia dei colori e la rassicurante praticità di una polo.

Ma non è tutto perché in collezione ci sono la polo abbinata ai pantaloni gaucho, la gonna plissé soleil, i completi blazer e pantaloni maschili in cady e tante altre astuzie per mettere a punto un'eleganza snob, quella che per intenderci può concedere persino a una signora di indossare il miniabito stile polo dipinto a mano con motivi rubati al pittore franco-cinese Fuji Tsang.

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