
Non s'è desta, anzi, probabilmente è ben lontana dal farlo. Ma l'Europa si muove o almeno ci prova. Riunioni semi informali che diventano veri e propri vertici, coalizioni che si cementano e rassicurazioni sul ruolo determinante del Vecchio Continente a prescindere dal disimpegno o meno degli Stati Uniti. L'Ucraina non sarà abbandonata in ogni caso e si cerca di fare fronte comune per dimostrarlo nei fatti oltre le parole.
Già da oggi, quando a Parigi i funzionari militari di oltre 30 paesi parteciperanno ai colloqui sulla creazione di una forza di sicurezza internazionale per l'Ucraina. Doveva essere una riunione ristretta, sarà invece un vertice a tutti gli effetti. Da Parigi, spiegano che una forza internazionale di tale entità avrebbe lo scopo diretto di dissuadere la Russia dal lanciare un'altra offensiva dopo l'entrata in vigore di un eventuale cessate il fuoco. Al vertice prenderanno parte da remoto anche paesi asiatici e dell'Oceania a dimostrazione di quanto interesse la cosiddetta coalizione dei volenterosi stia riscuotendo sulla scia dell'impegno in particolare di Francia appunto e Gran Bretagna, con gli attivissimi Macron e Starmer in prima linea nel sostegno a Kiev.
Dopo aver avuto un colloquio telefonico con il presidente americano Donald Trump, il primo ministro britannico Keir Starmer ha convocato per sabato un incontro virtuale tra i leader dei volenterosi per discutere direttamente, anche sulla base dei risultati di oggi, della situazione ucraina. «Ci si può aspettare che il primo ministro ospiti un secondo incontro dei leader della coalizione dei volenterosi, sulla base del suo summit di Lancaster House», ha spiegato un portavoce di Downing Street.
Tra i temi più caldi c'è quello della difesa tecnologica dell'Ucraina, strettamente collegata agli umori, alle dichiarazioni ealle scelte di Elon Musk che prima ha palesato la possibilità di staccare Starlink a Kiev pur consapevole dell'effetto disastroso che la scelta avrebbe, per poi fare marcia indietro e garantire sostegno. «Rimaniamo impegnati e siamo pronti a sostenere l'Ucraina con GovSatcom fino a quando Iris² non sarà pienamente operativo. Abbiamo capacità satellitari nell'Ue e siamo pronti a supportare l'Ucraina, se necessario», ha garantito un portavoce della Commissione europea in diretta risposta a quanto detto e smentito da Musk nelle ultime ore. Sulle polemiche feroci seguite alle parole del miliardario con annesso scambio di insulti con il governo polacco, la Commissione non ha «alcun interesse a commentare questi tweet e scambi che a volte, effettivamente, deragliano».
Nello specifico, se di fatto si resta appesi a Starlink, GovSatCom è nello specifico la rete satellitare per le comunicazioni criptate tra autorità europee. Iris², invece, è un progetto di sviluppo di una costellazione satellitare europea per garantire comunicazioni sicure e resilienti sia per scopi governativi che commerciali con centinaia di satelliti in orbita terrestre bassa e media.
Un concorrente, di fatto, di Starlink, ma ancora in fase embrionale il cui via non si vedrà prima del 2030 e per il momento quindi per nulla concorrenziale con le tecnologie esistenti. Intanto, l'Europa si muove, poi, si vedrà.
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