Le parole choc della baby sitter di Tommaso: "Adesso è libero"

"Tommaso ora è libero". Sarebbero queste, secondo alcuni testimoni, le parole pronunciate sul davanzale della finestra da Monica Santi, la babysitter

Le parole choc della baby sitter di Tommaso: "Adesso è libero"

«Tommaso ora è libero». Sarebbero queste, secondo alcuni testimoni, le parole pronunciate sul davanzale della finestra da Monica Santi, la babysitter 32enne accusata di aver volontariamente gettato dalla finestra martedì a Soliera, nel Modenese, il bimbo di 13 mesi ora ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale Maggiore di Bologna, in condizioni gravi ma stabili.

«Da quel che mi risulta era stressata», dice un vicino di casa. La donna ora è nel carcere Sant'Anna a Modena in attesa dell'udienza di convalida, che si terrà domani alle 9. A quanto pare stava attraversando un momento psicologicamente difficile. Non ha saputo fornire finora un racconto di quanto accaduto agli inquirenti, come se non si rendesse conto dell'accaduto. Non è esclusa per lei la richiesta di una perizia psichiatrica.

Laureata in economia e commercio, incensurata, Monica aveva esperienza con i bambini. Per i genitori di Tommaso, lavorava da gennaio per otto ore al giorno, quando loro erano al lavoro. Secondo la nonna del piccolo prima di due giorni fa la 32enne non aveva mai dato segni di squilibrio. Tutto farebbe ipotizzare un raptus di follia. Conto di lei c'è la testimonianza di una donna che avrebbe visto, almeno in parte, la baby sitter che faceva cadere il bimbo dalla finestra. Non arriva nessuna conferma ufficiale, ma sembra che ad assistere alla scena sia stata la stessa colf della famiglia di Tommaso, che lavorava al piano di sotto. Le sue parole costituirebbero un elemento a carico dell'arrestata, che deve rispondere di tentato omicidio. Sono stabili ma restano molto gravi ancora le condizioni del bimbo. «Sto ricevendo innumerevoli chiamate e messaggi di preoccupazione e vicinanza per quello che è accaduto, moltissime da fuori Soliera - dice il primo cittadino Roberto Solomita -.

È evidente che sono rivolti al sindaco come rappresentante di una intera comunità che soffre insieme alla famiglia del bimbo. A loro innanzitutto, ai loro amici e a tutti noi voglio girare la partecipazione alla sofferenza, il calore e la speranza che mi stanno giungendo. Forza, ti vogliamo riabbracciare presto!».

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