Il Coronavirus approda in Parlamento. E non tanto perché il deputato Guido Guidesi non può partecipare alle sedute, bloccato com'è nella zona rossa del Nord Italia. O per via di Teresa Baldini, onorevole di FdI, che s'è presentata a Montecitorio con la mascherina. Ma perché il decreto emanato dal governo per fronteggiare l'emergenza sanitaria si è trasformato in un terreno di scontro tra le fazioni politiche.
Sullo sfondo c'è il dl Intercettazioni. Dopo la fiducia in Senato, il decreto "Grande Fratello" che disciplina l'uso dei trojan è approdato nei giorni scorsi alla Camera per il via libera finale. I tempi sono stretti e i deputati devono votarlo entro il 29 febbraio, pena la decadenza delle norme. Il Pd e Leu hanno fretta - si capisce - e sono partiti a spron battuto per tagliare quanto prima il traguardo. Ma le opposizioni alla riapertura dei lavori stamattina hanno sollevato una questione: non è meglio dare priorità alla questione Coronavirus?
Le richieste sono arrivate da Forza Italia, Lega e FdI, tutti uniti nel chiedere di rimandare la discussione del decreto Bonafede per dare la prorità al Covid 19. "Il dl Intercettazioni può attendere", ha detto il capogruppo leghista Molinari. "Prima la salute, poi il Gf grillino", ha ribadito Mariastella Gelmini. Gli appelli però sono caduti nel vuoto: la maggioranza con un colpo di spugna ha scelto la strada dell'accelerazione, senza mettere nel cassetto o rinviare alcunché. "L'iter delle due misure può proseguire parallelamente senza che uno intralci l'altro", ha spiegato il capo politico Vito Crimi. La discussione è così iniziata al mattino per poi essere bruscamente interrotta nel pomeriggio. Sfruttando l'articolo 44 del regolamento di Montecitorio, infatti, Emanuele Fiano ha chiesto e ottenuto (299 favorevoli, 153 contrari) "l'anticipata conclusione" del dibattito e il via libera immediato alle dichiarazioni di voto. "Credo sia grave - ha commentato l'on. Lollobrigida (Fdi) - Il virus non c'entra nulla, c'entra al contrario il terrore di non riuscire a far passare il decreto sulle intercettazioni".
Ridurre la discussione sul Grande Fratello di Stato, infatti, permetterà al governo di rispettare i tempi per la conversione in legge del decreto, scavalcando di fatto l'ostruzionismo leghista e il normale dibattito politico. "L'Aula di Montecitorio oggi è stata costretta, da una maggioranza dissociata dalla realtà, a esaminare e votare il decreto Intercettazioni - attacca la deputata di Fi Matilde Siracusano - Fuori dal Parlamento il Paese chiede misure immediate e drastiche per combattere l'espandersi del Coronavirus, il governo giallorosso pensa, invece, a far sventolare la bandierina del guardonismo di Stato al Movimento 5 stelle".
Per tagliare la testa al toro, nel pomeriggio il governo ha anche posto la questione di fiducia chiudendo di fatto la partita politica. Il voto finale al decreto è previsto per domani dopo le 16.30 e visti i numeri è difficile che possa riservare sorprese.
"L'emergenza Coronavirus sta producendo anche danni alla nostra economia - conclude il leghista Fontana - È questa la priorità di cui dovrebbe occuparsi il Parlamento, il decreto intercettazioni poteva attendere".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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