Barge (Cuneo) Giallo tra le colline di Barge, in provincia di Cuneo, dove il cadavere di una donna è stato ritrovato da alcuni passanti, accanto ad una chiesa, a pochi passi dai giardinetti con i giochi per bambini.
L'unica cosa certa, almeno per ora, è che Anna Piccato, 70 anni, pensionata del luogo è stata ammazzata in maniera cruenta, visto che il volto e la testa sono stati sfigurati da una raffica di colpi, inferti con un oggetto pesante, oppure facendole sbattere la testa contro il muro della chiesa di San Rocco, sul quale sono state trovate tracce di sangue. Ieri per tutto il giorno i carabinieri hanno cercato intorno al luogo del delitto una possibile arma e indizi che confermino il sospetto che la vittima sia stata colpita altrove e poi portata nei giardinetti, ancora agonizzante. A trovare il corpo ormai senza vita sono stati due residenti che abitano proprio davanti alla chiesa e hanno immediatamente chiamato l'emergenza sanitaria e le forze dell'ordine.
La vittima è stata riconosciuta dalla nipote, la figlia del fratello, solo dopo alcune ore dal ritrovamento del cadavere: prima infatti, era stato impossibile proprio per le numerose ferite che deturpavano il viso della donna, che aveva anche in parte gli abiti strappati. Appena la notizia del ritrovamento si è diffusa nel piccolo paese del Saluzzese, sul luogo del delitto si è presentato anche il marito della donna, Gaetano Morelli, che pure stentava a riconoscere il corpo della moglie, che non vedeva da alcune ore. Lei sarebbe dovuta rientrare a casa dopo il solito giro in paese per le spese, come sua abitudine ogni mattina.
Per ricostruire le ultime ore di vita della donna, gli inquirenti hanno sentito come persone informate sui fatti amici e parenti, ed anche il marito della vittima è stato a lungo ascoltato in caserma. Anna Piccato era in pensione, dopo aver lavorato a lungo come operaia Indesit. Originaria di Martiniana Po, da molti anni era residente a Barge, dove è molto conosciuta e stimata da tutti, anche per il suo impegno nel mondo del volontariato.
Dopo esser stata sindacalista della Cgil durante gli anni del suo impiego lavorativo, anche in pensione aveva aiutato l'organizzazione sindacale come volontaria. Inoltre da oltre diciassette anni, faceva parte della locale delegazione della Croce rossa, dove poche ore dopo il suo omicidio, avrebbe dovuto prendere servizio come centralinista. «Era una donna semplice, allegra e sempre pronta ad aiutare gli altri - la ricordano i colleghi della Croce Rossa -. In tanti anni non ha mai avuto un diverbio con nessuno e proprio per il suo bel carattere erano in molti a rivolgersi a lei per un consiglio». Tra un mese avrebbe compiuto 71 anni.
Tutte le mattine usciva di casa, sempre alla stessa ora, per il suo giro in paese: il caffè al bar, l'acquisto del quotidiano in tabaccheria, le compere e poi a casa per preparare il pranzo. L'altra mattina, però, qualche cosa di terribile ha spezzato la solita routine di Anna, trovata in una fredda mattina d'inverno, accanto ad una chiesa con il cranio fracassato.
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