Ondata di suicidi in Giappone. Nel mese di ottobre si registra un numero di morti per suicidio che supera il numero delle vittime del Covid dall'inizio della pandemia. L'Agenzia nazionale di polizia del Paese ha segnalato che 2.153 persone si sono tolte la vita. Mentre le vittime totali del Covid in Giappone sono 2.087 in totale nel 2020, secondo i dati del ministero della Salute. Un dato che preoccupa le autorità sanitarie e politiche proprio mentre il Giappone si trova ad affrontare una nuova ondata del virus: 2.688 contagi in un solo giorno. Registrato anche un picco di pazienti nelle terapie intensive: 440. Tra i nuovi casi 561 sono stati segnalati a Tokyo che per il secondo giorno registra un record di contagi a quota 40.210.
Grande preoccupazione per il disagio diffuso che purtroppo arriva ad esprimersi anche in gesti estremi come il suicidio: un tragico fenomeno sociale con il quale il Giappone ha sempre dovuto fare i conti per ragioni strutturali storiche e culturali.
In passato l'Organizzazione mondiale della sanità ha più volte denunciato l'emergenza suicidi in questo paese che nel 2016, aveva un tasso di mortalità per suicidio del 18,5 su 100mila persone: quasi il triplo della media annuale globale (tasso del 10,6 su 100mila persone).
Difficile delimitare tutte le ragioni e le criticità di un tasso così alto che oltretutto riguarda soprattutto la popolazione femminile.
Gli esperti hanno evidenziato tra le cause i lunghi orari di lavoro, la pressione scolastica, l'isolamento sociale e lo stigma culturale sui problemi di salute mentale. Negli ultimi dieci anni però la situazione era andata migliorando e i suicidi da 30mila erano progressivamente scesi a 20mila all'anno.
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