È tempo di piogge record quello degli ultimi giorni. In Lombardia, in Veneto, in Emilia Romagna. Si passa da un'allerta meteo a un'altra, l'ultima a Milano a partire dalla mezzanotte di lunedì. È stata una settimana di forte maltempo al nord Italia: tra nubifragi, bombe d'acqua, grandinate e tempeste di vento, che nel mantovano nei giorni scorsi ha addirittura rovesciato un treno merci, in Lombardia la Coldiretti ha contato oltre settanta eventi estremi. Una situazione che sta mandando in tilt il settore. Le campagne sono finite sott'acqua impedendo agli agricoltori di entrare nei campi e anche le città sono state allagate, con danni alle cantine, agli edifici, alle strade. Il capoluogo lombardo sta facendo i conti con la pioggia da una settimana: secondo gli esperti era da 170 anni che non pioveva come ha fatto mercoledì scorso, quando sono caduti tra i 100 e i 120 millimetri di acqua in poche ore, la stessa quantità che generalmente cade in un mese. Di solito a maggio, il mese più piovoso dell'anno, a Milano si registrano mediamente circa 95 millimetri di pioggia. Ancora difficile la situazione nel modenese colpita da un intenso nubifragio, in particolare a Vignola, Savignano sul Panaro, Monteveglio, Bazzano dove le strade si sono trasformate in fiumi e i corsi d'acqua si sono gonfiati in poco tempo. In alcuni comuni le scuole sono rimaste chiuse, a Formica molte famiglie senza elettricità. Anche qui in tre ore è caduta la pioggia di due mesi.
Anomalie meteo sempre più frequenti che hanno a che fare con il riscaldamento globale e una maggiore evaporazione dell'acqua dei mari che crea umidità nell'aria. Particolarmente violento il nubifragio che ha interessato la provincia di Pavia lunedì sera. Dopo le esondazioni della scorsa settimana, però, la situazione dei fiumi è in miglioramento. Sotto controllo il Seveso e il Lambro, il livello è alto ma non è più a rischio esondazione. Anche se a Monza in via precauzionale è stato chiuso il Parco. L'allerta è comunque passata da rossa a gialla, sia per il rischio idrogeologico sia per quello idraulico.
In Veneto il governatore Luca Zaia sta aspettando la fine dell'ondata di maltempo che continua ad interessare la regione per dare il via alla conta dei danni. La pioggia ha continuato a cadere incessante anche ieri su territori provati dalle precipitazioni dei giorni scorsi, quando erano caduti 230-240 millimetri di pioggia in sei ore, rendendo difficile l'assorbimento di acqua a terreni già imbevuti. Nel vicentino ieri ci sono stati picchi di precipitazioni che hanno superato i 150 millimetri di pioggia.
Sono stati i bacini di laminazione di Caldogno e Montebello a dare sfogo alle acque. Resta confermata la criticità idrogeologica nel bacino del Basso Brenta Bacchiglione. Continua ad essere delicata la situazione degli argini, occhi puntati in particolare sul Muson dei Sassi.
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