Genova. Gli occhi puntati sui tempi della prescrizione, la vicinanza dello Stato che ha richiesto di costituirsi parte civile e un rinvio (atteso) che fa slittare tutto all'8 novembre. Tempo che servirà alla corte d'Appello di Genova a decidere sulla richiesta di ricusazione del gup Paola Faggioni, giudice dell'udienza preliminare nel processo sul crollo del Ponte Morandi.
Nella tensostruttura allestita all'interno del tribunale, ieri mattina il primo atto che avvicina al cuore del procedimento, quello che ruota intorno alle responsabilità del crollo del viadotto Polcevera che il 14 agosto 2018 trascinò via con sé 43 vittime. Il ministro delle Infrastrutture e la presidenza del Consiglio si costituiranno parte civile, c'è anche la loro tra le 300 richieste depositate. Secondo molti un atto dovuto, legato alle presunte responsabilità dello Stato nei vizi strutturali del ponte e nei controlli dopo la cessione ai Benetton nel 93. «Un'ottima notizia, inaspettata - commenta Egle Possetti, portavoce del comitato in ricordo delle vittime - Ci ha sorpreso positivamente, pensiamo che sia un atto molto importante». Un gesto che porta con sé un'altra riflessione: «Se c'è uno Stato che si costituisce parte civile, tanto più questo dovrebbe far fare ragionamenti importanti anche sulla questione concessioni: credo che vada fatto un ragionamento approfondito sul dare un sacco di soldi alla società che gestiva questa infrastruttura». La nuova fase processuale segue tre anni di indagini, due incidenti probatori e sfocerà nel dibattimento vero e proprio. Punto di arrivo le responsabilità da individuare per il disastro, relative alle accuse di disastro colposo e omicidio colposo plurimo ma anche crollo doloso e falso. Le udienze erano già state calendarizzate tendendo conto di un ritmo serrato, da qui a dicembre a tre alla settimana.
Il primo stop è imposto dalla richiesta di ricusazione: il gup, per i legali di sei imputati tra cui l'ex ad Castellucci, avrebbe già espresso valutazioni sul Morandi nell'ordinanza legata all'inchiesta parallela sulle barriere fonoassorbenti autostradali. «Ci aspettiamo - ha sottolineato Possetti - ogni genere di mossa per rallentare l'iter processuale, non ci siamo spaventati più di tanto. Intanto l'udienza c'è stata, si è andati avanti e quindi procediamo».
Sale separate per ragioni precauzionali legate al Covid, ieri familiari e legali degli imputati si sono appena sfiorati. La ricusazione? «Per noi un atto dovuto. Il gup - ha spiegato l'avvocato di Castellucci Guido Carlo Alleva - aveva già espresso valutazioni pregiudiziali sui temi e sulle condotte correlate alla vicenda del Morandi».
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