Posti di lavoro al top dalla crisi di Lehman

L'occupazione supera il 62% ed è record per il nostro Paese Calderone: "Ora nuovi incentivi mirati". Sinistra ammutolita

Posti di lavoro al top dalla crisi di Lehman
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Aumenta il tasso di occupazione e tocca un record storico: a marzo sale al 62,1%, con 70mila occupati in più, cioè +0,2% rispetto al mese precedente. La disoccupazione totale scende al 7,2% - mai così bassa dal crollo di Lehman Brothers nel 2008 - e quella giovanile cala al 20,1% (-2,3 punti), mentre il tasso di inattività - riferito a chi un lavoro non lo cerca nemmeno - è stabile al 33 percento.

Il bollettino Istat fotografa l'aumento su base annua: il numero di occupati a marzo supera quello di marzo 2023 dell'1,8%, con +425mila unità. Il balzo positivo su base mensile è effetto dell'aumento sia dei dipendenti, 18 milioni 793mila, sia degli autonomi, pari a 5 milioni 56mila. In generale il miglioramento dei dati coinvolge uomini, donne e tutte le classi d'età, a eccezione della fascia dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa. Anche confrontando il primo trimestre 2024 con il quarto 2023, si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,2%, per un totale di 56mila occupati. Rispetto a marzo 2023, calano sia il numero di persone in cerca di lavoro (-7,4%, 148mila e persone in meno) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,7%, pari a -213mila).

«Siamo soddisfatti e incoraggiati dai numeri che confermano la crescita dell'occupazione, con un nuovo record, e la diminuzione della disoccupazione - commenta la ministra del Lavoro, Marina Calderone - continueremo a sostenere l'ingresso nel mondo del lavoro soprattutto dei giovani e delle donne, di qualsiasi età, con incentivi importanti, mirati all'aumento dei contratti a tempo indeterminato e al lavoro autonomo. Continueremo anche a intervenire per ridurre i divari territoriali e aiutare i lavoratori svantaggiati e quelli delle aziende in crisi». E aggiunge: «Non ci accontentiamo dei buoni risultati, siamo convinti che le politiche attive, e non il vecchio assistenzialismo fine a se stesso, possano contribuire a ulteriori miglioramenti per garantire il benessere delle famiglie italiane».

La maggioranza attacca «il silenzio» dell'opposizione di fronte al trend positivo da record. «Un dato così importante non si aveva dal dicembre 2008. Che le politiche economiche del governo coinvolgano positivamente anche i giovani, viene confermato dal calo della disoccupazione al 20,1%, altro dato che non si registrava da 17 anni - dice il capogruppo di Fdi alla Camera Tommaso Foti - Attendiamo che le opposizioni si uniscano nel gioire di questi dati confortanti». E Lucio Malan, Fdi, rincara: «Abbiamo sentito dalla sinistra e da certi sindacati tante parole inutili».

All'indomani delle piazze del primo maggio con le proteste dei sindacati, il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra commenta: «L'occupazione in Italia è al massimo storico. Bisogna sostenere e rafforzare la prospettiva di ulteriore crescita dei posti di lavoro soprattutto nella componente femminile, giovanile, al Sud e nelle Isole. Ma la parola magica è investimento: sbaglia chi si illude che l'occupazione arrivi per decreto». Attacca invece il M5s, col capogruppo in Senato Stefano Patuanelli: «Giorgia Meloni continua a elogiare il suo governo per i risultati sull'occupazione. Ma è in crescita da almeno dieci anni, con una impennata della curva nel post-pandemia favorita dalle misure espansive del 2020-21. Il governo si appresta invece a smantellare anche decontribuzione Sud, coprendo questo ennesimo scempio con un ridicolo bonus 100 euro lordi una tantum a gennaio 2025». Il ministro per gli Affari Europei Raffaele Fitto non ci sta e replica: «Falsità.

La Commissione Ue ha accolto la richiesta del governo e ha prorogato la decontribuzione fino al 30 giugno 2024, con la massima estensione temporale compatibile, visto che il regime era stato inserito nel Quadro temporaneo Ucraina in scadenza a giugno 2024».

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