È vivo grazie alla forza di volontà della figlia sedicenne, che dopo aver provato a metterlo in salvo, ha percorso per oltre un'ora al buio un sentiero di montagna per dare l'allarme.
Lui, Marco Menichetti, 56 anni (nella foto), ex assessore del comune di San Donato, nell'hinterland milanese, sabato nel tardo pomeriggio stava facendo una passeggiata con la figlia Viola sulle montagne del Vercellese, in Valsesia, quando i due avevano perso il sentiero tra Carcoforo e il rifugio Alpe Massero e si erano ritrovati in una zona impervia e sconosciuta, con il buio incipiente. Risultato: l'uomo è precipitato per un centinaio di metri su un versante scosceso e molto ripido procurandosi un trauma in più parti del corpo. La ragazza non ha perso la calma: ha dapprima cercato di raggiungere il padre ma è sua volta scivolata. Così, prima di infortunarsi a sua volta e peggiorare la situazione, ha pensato fosse meglio chiedere aiuto ed essendo la zona fuori dalla copertura telefonica, si è imbarcata in una lunga camminata verso la salvezza sua e del padre.
Una passeggiata difficile: immaginate la paura, la stanchezza, il buio, il freddo, l'incertezza di una sedicenne probabilmente alla prima sfida fatidica della sua vita. Una sfida vinta: una volta giunta a Carcoforo, la ragazza ha chiesto aiuto fornendo le coordinate precise dell'incidente, di cui aveva preso diligentemente (e provvidenzialmente) nota. I tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese con un sanitario in squadra e il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza hanno così potuto raggiungere il luogo indicato da Viola e soccorrere l'infortunato, apparso da subito in condizioni piuttosto serie. Poiché la base di Elisoccorso di Torino era chiusa a causa di condizioni meteorologiche sfavorevoli, si è reso necessario l'intervento dell'elisoccorso valdostano in assetto notturno che ha recuperato l'infortunato al verricello e lo ha condotto in ospedale con un codice giallo. L'uomo ha riportato una frattura a una gamba, a un braccio, una sospetta frattura al bacino e vari traumi al capo oltre a uno stato avanzato di ipotermia (la sua temperatura corporea era tra i 34 e i 35 gradi). Anche la figlia è stata ricoverata in ospedale con svariate escoriazioni e una sospetta frattura a una mano.
«Se sono vivo, lo devo a mia figlia. È stata davvero eroica - il racconto di Menichetti dal suo letto di ospedale al Giorno -. Quando sono scivolato nel burrone, si è lanciata a sua volta nel dirupo, per raggiungermi. Ha cercato di coprirmi, per proteggermi dal freddo, e prestarmi i primi soccorsi. Poi è corsa giù a valle, da sola, per chiedere aiuto. Senza di lei non sarei qui a raccontarlo».
Menichetti è stato assessore al comune di San Donato ed è un esperto di mobilità sostenibile. Sul territorio del comune a Sud di Milano si è reso protagonista snegli anni di numerose battaglie civiche per la tutela dell'ambiente.
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