Prescrizione, Di Battista: "No da Renzi-Pd? Ne saranno responsabili "

"La norma sulla prescrizione entrerà in vigore il 1° gennaio. Chi la blocca se ne assumerà la responsabilità. I renziani? Non vogliono il voto perché molti di loro resterebbero a casa e senza immunità". Così, su Facebook, Alessandro Di Battista

Prescrizione, Di Battista: "No da Renzi-Pd? Ne saranno responsabili "

Alessandro Di Battista, questa volta, si schiera dalla parte di Luigi Di Maio. Attaccando al tempo stesso alleati di governo e opposizioni, con il carico da novanta riservato a Matteo Renzi e ai suoi uomini. Su Facebook, Di Battista chiede al Movimento 5 Stelle di tenere duro sulla riforma della prescrizione, oggetto in queste ore di un durissimo scontro con Pd e Italia Viva. Approfittandone per regolare i conti con il senatore di Rignano, che accusa non voler tornare al voto perché altrimenti molti dei suoi "resterebbero a casa senza immunità parlamentare, a rischio intercettazioni e, mai come oggi, questo non gli conviene". Chiaro riferimento all'indagine della Procura di Firenze a carico di Alberto Bianchi, ex presidente della Fondazione Open.

Il caso Eternit

Ma andiamo con ordine. Nel suo ultimo post, Di Battista affronta il tema più spinoso degli ultimi giorni, ovvero il dibattito interno alla maggioranza sulla possibile eliminazione della prescrizione del reato dopo la sentenza di primo grado, raccontando il caso Eternit. Azienda che "lavora con l'amianto e investe in Italia" facendo "respirare amianto" a decine di migliaia di cittadini e operai, molti" dei quali "si ammalano di mesotelomia, (un refuso, si scrive "mesotelioma", ndr), una forma particolarmente violenta di neoplasia legata all'esposizione ad amianto". Ne segue un processo, racconta ancora Di Battista, che nel 2012 porta alla condanna a 12 anni di carcere per l'ad di Eternit, Stephan Schmidheiny. Condanna confermata in secondo grado nel 2013, con aumento della pena a 18 anni. "Tuttavia - scrive ancora l'esponente del M5s - l'anno dopo, la Cassazione annulla la condanna estinguendo il reato per prescrizione", definita da Di Battista "un istituto giuridico amato da potenti e politici sempre alla ricerca di farla franca".

Di Battista contro i renziani dentro e fuori il Pd

Un lungo preambolo che serve all'amico-nemico di Di Maio per commentare il dibattito in corso nel governo sull'opportunità di cancellare la prescrizione dopo la sentenza di primo grado. Da una parte i pentastellati, dall'altra - scrive Di Battista - "i pali renziani rimasti nel Pd che parlano della legge come di 'una provocazione del M5s'. Si dovrebbero vergognare", attacca Dibba, il quale dà "ragione a Luigi" (Di Maio, ndr)", promettendo che "la norma che blocca la prescrizione entrerà in vigore il 1° gennaio. Punto. Se poi il Pd, con Salvini, Meloni, Berlusconi e Renzi dovesse bloccarla se ne assumerà le responsabilità". Se non un ultimatum al governo e in modo particolare agli alleati dem, poco ci manca.

Anche se le parole più dure sono riservate a Italia Viva e ai suoi esponenti. "Io - conclude Di Battista - non credo che questo accadrà, anche perché se si andasse al voto anticipato molti renziani resterebbero a casa (dentro e fuori il PD), senza immunità parlamentare, a rischio intercettazioni e, mai come oggi, questo non gli conviene".

Una provocazione bella e buona nei confronti di Renzi, che nelle ultime ore ha ventilato l'ipotesi di votare contro la legge insieme a Forza Italia.

Si attende la replica di Renzi. Che ora può far saltare il banco per davvero.

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