La giustizia sarà indubbiamente uno dei fronti di maggiore rilievo che il nuovo governo guidato da Giorgia Meloni sarà chiamato ad affrontare, magari con una riforma ampia nel solco dell'animo garantista. Una rotta che è stata tracciata anche da Carlo Nordio, da subito al lavoro per imprimere un cambio di passo rispetto al passato. Il ministro della Giustizia, intervistato da La Repubblica, ha inoltre difeso la norma contro i rave party abusivi e ha sposato la linea Piantedosi sulle Ong straniere.
Il piano di Nordio
Dal recente sondaggio di Radar Swg emerge che nella squadra dell'esecutivo è Nordio a godere di maggiore fiducia da parte degli italiani, nello specifico dal 47% dei votanti e addirittura dall'83% dell'elettorato di centrodestra. Complice anche la forte determinazione nel partorire una riforma garantista della giustizia. Il Guardasigilli ha spiegato che il concetto di garantismo si traduce "da un lato nell'affermazione della presunzione d'innocenza e dall'altro nella certezza della pena". E si è detto certo che si riuscirà "a riformare il codice penale, firmato da Mussolini, in senso liberale secondo i dettati della Costituzione, che indicano la funzione della pena e la necessità che essa sia proporzionata al crimine".
Sul tavolo c'è anche l'ipotesi di cancellare l'abuso d'ufficio per i sindaci e gli amministratori. In tal senso il ministro della Giustizia ha ricordato che sono stati in buona parte i primi cittadini espressione della sinistra a chiedere a gran voce l'abolizione (o comunque la revisione) di un reato "che paralizza l'amministrazione, ha creato la paura della firma e costa all'economia un intollerabile rallentamento". A breve ci sarà un incontro con i sindaci per ascoltare le loro istanze e trarre le conclusioni.
Tra i primi provvedimenti del governo Meloni c'è anche l'ergastolo ostativo, che non include l'applicazione dei benefici penitenziari per i detenuti macchiati di reati particolarmente gravi che non collaborano con la giustizia. La condanna in carcere perpetua per loro non è ritenuta una contraddizione, anche perché è stato eliminato l'automastimo. "Se un criminale si ostina a rimanere tale anche in carcere, non possiamo essere più misericordiosi del Signore, che esige un minimo di redenzione. Sarebbe un atto di arroganza blasfema", ha spiegato il Guardasigilli.
La norma anti-rave party
In questi giorni l'opposizione è salita sulle barricate contro la norma anti-rave party illegali, denunciando una interpretazione troppo ampia della misura che potrebbe limitare le libertà personali e sfociare nel divieto di proteste. Ma è stato lo stesso Nordio che, pur aprendo a possibili modifiche del Parlamento, ha messo a tacere le balle della sinistra e ha rivendicato il provvedimento: "Il diritto di manifestare non c'entra nulla. Qui si parla di invasione arbitraria di terreni ed edifici altrui, per di più con pericoli imminenti".
L'ok alla linea Piantedosi
Allo stesso modo Nordio ha fatto sapere di ritrovarsi al fianco del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi per la linea contro le Ong straniere: per il titolare del Viminale lo Stato di bandiera è il responsabile della gestione dei migranti a bordo delle navi che si trovano nel Mediterraneo.
Anche il pensiero del Guardasigilli è conforme al diritto internazionale e agli accordi di Dublino: "Se una nave salva, com'è suo dovere, dei naufraghi in acque internazionali, lo Stato di primo accesso è quello di bandiera della nave. Se la nave è tedesca, è come se i migranti fossero sbarcati ad Amburgo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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