Prevenzione, sanità privata in soccorso degli ospedali

Gli ambulatori (convenzionati e non) pronti a smaltire le liste d'attesa cresciute con la pandemia

Prevenzione, sanità privata in soccorso degli ospedali

L'emergenza Covid ha fatto passare in secondo piano il resto delle malattie, paralizzando troppo a lungo interventi e diagnostica, ma soprattutto mettendo a dura prova la prevenzione, un tempo un'eccellenza italiana. Ora, con l'epidemia sotto controllo, è ora di ostacolare l'incremento di altre patologie e malattie metaboliche che si sono aggravate durante la pandemia a causa delle mancate diagnosi.

È l'obiettivo che si è prefissata Maria Stella Giorlandino, responsabile della sezione laboratori di analisi e specialistica della Confapi sanità per il settore degli ambulatori accreditati convenzionati e accreditati privati, presentando al ministero delle Salute diversi progetti per abbattere le liste di attesa. Come? Attraverso una buona integrazione tra pubblico e privato. «Stiamo parlando di 5mila strutture sanitarie private a livello nazionale in grado di offrire un servizio di urgenza con risposte diagnostiche in giornata di altissima qualità», spiega Giorlandino.

Diagnosi che poi devono confluire presso un Cup regionale, come attualmente avviene per i tamponi molecolari, in modo che ciascuna Regione possa indirizzare l'eventuale intervento verso l'ospedale di competenza o cliniche private convenzionate, a seconda della tempistica richiesta dall'urgenza del caso. Il progetto della Confapi prevede che a tali strutture private venga riconosciuto un extra-budget per il tempo strettamente necessario, stimato in circa cinque mesi, per abbattere le interminabili liste di attesa che si sono create in questi anni di emergenza Covid presso gli ospedali pubblici. Sono stati anche previsti percorsi diagnostici a prezzi vantaggiosi, a fronte dei quali le Regioni potrebbero far pagare ai cittadini un ticket fisso.

«Al termine di questo periodo - continua Giorlandino - saranno le Regioni a valutare se interrompere l'erogazione dell'extra budget o se proseguire la collaborazione con le strutture sanitarie private di eccellenza che abbiano erogato un servizio celere e di qualità».

L'altro fronte su cui insiste la responsabile della Confapi è la tutela dei prezzi delle analisi cliniche, un tema sul quale è stata appena presentata un'interrogazione

parlamentare. «Per erogare servizi di qualità occorre investire nelle proprie strutture e per far ciò non si può ragionare solo in termini di risparmio», spiega. L'importante è tornare a fare prevenzione. E farla al meglio.

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