«Pazienza», la parola del giorno è questa. Mario Draghi, tranquillo, quasi rilassato al suo debutto in un question time alla Camera, mostra di possederne ancora abbastanza per tenere a bada le tensioni nella maggioranza. Dunque, «pazienza». La domanda alle giovani coppie «per evitare che una festa si trasformi in un rischio di contagio». La cerca tra i lavoratori dell'industria dei matrimoni: «Dobbiamo dare certezze a chi ha subito danni economici significativi, la questione sarà affrontata nella cabina di regia di lunedì». La chiede anche ai ristoratori, agli operatori turistici, a quanti soprattutto nel centrodestra vogliono la fine subito, ora, del coprifuoco. «Noi vogliamo far ripartire il Paese - spiega il premier -, ma sulle aperture il governo intende adottare un approccio graduale, con misure legate all'andamento della pandemia». E pure sull'immigrazione servono nervi saldi. «Seguiremo una politica equilibrata efficace e umana. Nessuno sarà lasciato solo in acque italiane, però con l'arrivo dell'estate il contenimento degli sbarchi è prioritario». Palazzo Chigi premerà sulla Ue per «una redistribuzione credibile» e si darà da fare con accordi con i Paesi del Nord Africa. Poi c'è un'altra «leva necessaria», e cioè «il rimpatrio dei migranti che non hanno titolo a restare».
COPRIFUOCO
L'interrogazione di Roberto Occhiuto, capogruppo di Forza Italia, riguarda l'industria delle nozze, 90mila imprese e 60 miliardi di fatturato, ma riapre il problema generale del quando riaprire. Draghi invita alla prudenza. «Sono vicino alle giovani coppie, tuttavia dobbiamo conciliare economia e salute. I matrimoni, in quanto luoghi di aggregazione, possono favorire i contagi». Per il settore wedding è previsto comunque «uno stanziamento di 200 milioni per l'anno in corso e ulteriori indennizzi nel nuovo decreto sostegno». La prossima settimana la cabina di regia deciderà anche, numeri alla mano, se il tutti a casa potrà essere spostato dalle 22 alle 23. Però attenzione, dice Draghi, «serve gradualità».
TURISMO
L'obbiettivo è «riaprire il più presto agli stranieri». Il Pnrr ha nove miliardi per le imprese e 500 milioni per nuovi siti culturali, in più ci sono soldi per le fiere e i convegni, il comparto invernale, le terme, i lavoratori stagionali. Molto dipende da quanto si riuscirà a fare a livello europeo. «Noi prevediamo di ampliare la sperimentazione dei voli Covid-tested, mentre è in corso la revisione delle misure esistenti per i Paesi dell'area Schengen». Verrà favorito l'ingresso senza quarantena dagli Stati del G7, Usa, Canada e Giappone in testa.
VACCINI
La chiave sta nel pass europeo e nel successo della campagna. «Per fine giugno avremo immunizzato con almeno una dose gli ultra sessantenni e i più fragili, già notiamo un calo del contagio tra gli anziani e una riduzione della pressione sugli ospedali». Quanti ai brevetti, «l'indirizzo di Biden va condiviso, però non basta la liberalizzazione per garantire la sicurezza». Più urgente «rimuovere il blocco dell'esportazione da Usa e Regno Unito».
MIGRANTI
È uno dei temi roventi. Palazzo Chigi è in pressing su Tripoli ma anche sulle capitali europee. «Con Berlino e Parigi c'è un dialogo avviato per rivitalizzare l'accordo di Malta», quello della ridistribuzione europea, per «attivare un meccanismo provvisorio di ricollocamento». Nel frattempo si salva chi rischia di affogare perché «i diritti umani prevalgono» e si rimpatria chi «non ha titolo per rimanere nel nostro territorio».
DURIGON
«Nessun generale della Finanza ha compiti di polizia giudiziaria», spiega il presidente del Consiglio, quindi, si deduce, nessun generale indaga su fondi spariti della Lega. Il caso si sgonfia.
MORTI SUL LAVORO
«Dobbiamo fare di più», dice Draghi parlando di Luana e delle altre cinque vittime della settimana. Applausi dall'aula.
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