La promessa di Biden a Putin "Non vincerà mai la guerra". Gli Usa inviano il super drone

Da Washington altri 800 milioni: "Non rinunceremo a combattere i tiranni". Tra gli aiuti militari pure l’arma tarata sulle richieste di Kiev.

La promessa di Biden a Putin "Non vincerà mai la guerra". Gli Usa inviano il super drone

New York. Gli Stati Uniti «non rinunceranno mai a combattere contro i tiranni» e Vladimir Putin «non vincerà in Ucraina, non riuscirà mai ad occuparla del tutto». Per questo, Joe Biden ha annunciato un altro ingente pacchetto di aiuti militari a Kiev da 800 milioni di dollari. Il presidente Usa ha comunicato la decisione direttamente al premier ucraino, Denys Shmyhal, che ha incontrato alla Casa Bianca prima di partire per un tour che lo porterà a Portland e Seattle nel tentativo di risollevare il suo gradimento tra gli elettori americani.

Tra i nuovi aiuti militari ci sono 72 cannoni howitzer da 155 mm, 144 mila colpi d'artiglieria e 121 droni Phoenix Ghost, che secondo quanto riferito dal portavoce del Pentagono John Kirby alla Cnn sono stati creati appositamente dall'aviazione Usa per venire incontro alle esigenze delle forze armate ucraine (rispetto agli Switchblade, i cosiddetti «droni kamikaze» già inviati dagli Stati Uniti, questi hanno un «raggio d'azione» più ampio). Fonti della Difesa hanno rivelato al Washington Post che il nuovo pacchetto «partirà nelle prossime 24-48 ore» e arriverà nelle mani delle forze ucraine «nel weekend». La guerra è entrata «in una fase critica» e non c'è tempo da perdere, ha sottolineato da parte sua il presidente, che la prossima settimana chiederà altri soldi al Congresso per aiutare Kiev. Alle armi vanno poi ad aggiungersi 500 milioni di «aiuti diretti» stanziati dal dipartimento del Tesoro e annunciati dalla segretaria Janet Yellen nel suo incontro con Shmyhal e con il ministro delle Finanze Sergiy Marchenko. Il premier ucraino a Washington ha incontrato pure il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, il capo del Pentagono Lloyd Austin e la speaker della Camera Nancy Pelosi, oltre al direttore generale dell'Fmi e il presidente della Banca Mondiale.

Intanto, Biden ha annunciato la chiusura di tutti i porti Usa alle navi russe o legate al governo di Mosca. E ha ribadito che gli obiettivi degli Stati Uniti e degli alleati sono «impedire a Putin di invadere l'Ucraina e continuare ad isolarlo». Il Comandante in Capo parlando dalla Roosevelt Room della Casa Bianca ha poi illustrato il nuovo programma per accogliere i profughi ucraini, fino a 100mila come lui stesso ha promesso un mese fa. Il piano prevede che i rifugiati siano sponsorizzati da una persona o un'organizzazione no profit americana e poi che si sottopongano a «rigorosi» controlli di sicurezza e sanitari, inclusa la vaccinazione anti-covid. Una volta soddisfatti tutti i requisiti potranno ottenere un permesso umanitario per restare nel paese fino a due anni. Nel frattempo, dal Vecchio Continente, la Spagna ha predisposto l'invio all'Ucraina di un carico di armamenti da 200 tonnellate, come ha spiegato il premier Pedro Sanchez nel corso della visita a Kiev, dove ha incontrato il presidente Volodymyr Zelensky insieme al suo omologo danese Mette Frederiksen. Mentre a Berlino si è trovata una soluzione pragmatica per la consegna delle armi pesanti a Kiev, con un sistema definito «scambio circolare» annunciato dalla ministra della Difesa, Christine Lambrecht. Stando al meccanismo i Paesi Nato dell'Europa orientale manderanno armamenti di produzione sovietica in Ucraina e, successivamente, la Germania invierà nuovi armamenti di ricambio agli alleati.

Sempre ieri, Estonia e Lettonia hanno riconosciuto le azioni della Russia in Ucraina come genocidio. E da Bruxelles, «la Commissione Ue ha cominciato a valutare le risposte alla prima parte del questionario» per l'ingresso di Kiev nell'Unione.

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