Il governo inizia a traballare. A minare la stabilità dell'esecutivo è la mossa del Movimento 5 Stelle, che adesso vuole accelerare sul fronte della legalizzazione della cannabis. Mario Perantoni, presidente della commissione Giustizia della Camera, ha fatto sapere di essere pronto a calendarizzare la proposta di legge per inserire nel nostro ordinamento i principi relativi alla coltivazione a uso personale e il diritto dei malati a curarsi con la cannabis. I grillini non vogliono perdere tempo e hanno intenzione di approfittare della recente delega all'antidroga conferita a Fabiana Dadone.
Vi avevamo già parlato delle voci iniziate a circolare a metà marzo che avevano provocato la durissima reazione di Fratelli d'Italia: per la leader Giorgia Meloni è "molto grave venire a sapere che il compito di combattere l'emergenza droga e dipendenze, che anche a causa del Covid sta assumendo contorni preoccupanti" sia stato affidato all'attuale ministro delle Politiche giovanili, che sul tema "si è distinto unicamente per aver sottoscritto le proposte di legalizzazione della cannabis". Ed è proprio questo fronte ad aver riacceso gli animi, mettendo a serio rischio il governo guidato da Mario Draghi.
Così i 5 Stelle, che da sempre puntano a legalizzare la cannabis, avranno strada spianata per raggiungere il loro obiettivo. Perantoni si è chiaramente espresso dopo la delega della Dadone all'antidroga, utilizzando parole forti nei confronti di chi ha polemizzato sulla scelta: "La delega alle politiche sulle droghe alla ministra Dadone ha aperto una gara a chi è più oscurantista, con punte di prepotenza notevoli. Le critiche sono palesemente aprioristiche e strumentali. È arrivato il momento di cominciare a dettare regole civili".
La minaccia del centrodestra
Se da una parte la 5S Elisa Tripodi è convinta che il ministro Dadone "lavorerà con rigore per contrastare i crimini", dall'altra il centrodestra è andato immediatamente sulle barricate per esprimere il proprio disaccordo in merito. Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, non ha usato mezzi termini e ha chiamato in causa il presidente del Consiglio: "Draghi se lo metta bene in testa. Sono pronto a qualsiasi iniziativa contro il governo se ci fossero cedimenti su questa materia. Chi scherza su questi temi vuol mandare il governo a casa". Il forzista Roberto Occhiuto ritiene "curioso" il fatto che la scelta della delega all'antidroga sia ricaduta su una figura "dichiaratamente antiproibizionista". Il capogruppo degli azzurri alla Camera si aspetterebbe una serie di iniziative per prevenire, monitorare e contrastare il diffondersi delle tossicodipendenze e delle alcool-dipendenze: "Il ministro Dadone, invece, nel recente passato ha più volte sostenuto pubblicamente la liberalizzazione della cannabis, ed ha sottoscritto proposte di legge per la sua legalizzazione".
Anche Fratelli d'Italia non ci sta. Contattato da ilgiornale.it, Galeazzo Bignami ritiene sia "surreale" che in piena pandemia si possa trovare tempo e spazio per discutere della legalizzazione della cannabis. I 5 Stelle piuttosto, dichiara il deputato di FdI, "dovrebbero pensare a rimediare ai disastri che hanno combinato in questi anni". Contro la legalizzazione della cannabis pure Jacopo Morrone, parlamentare della Lega: "La droga, anche quella erroneamente considerata leggera, fa male. Non lo dice la Lega ma la scienza.
La differenza è tra chi punta a prevenire e contrastare le dipendenze tra i giovani e chi, al contrario, sottovaluta gli effetti delle droghe in nome di un mal compreso libertarismo e negando ideologicamente le conseguenze devastanti derivanti dalla loro assunzioni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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