Lo scudo quasi impenetrabile dai missili russi, le bombe intelligenti a guida Gps, la testata ipersonica che beffa i radar della Nato e il vettore nucleare soprannominato Satan. Tutte armi lanciate nel calderone della guerra in Ucraina, che imprimono una nuova fase di escalation al conflitto.
Gli Stati Uniti, in occasione della storica visita di Volodymyr Zelensky a Washington, hanno concesso l'ennesimo pacchetto di aiuti militari per 1,8 miliardi di dollari. Il fiore all'occhiello è il sistema di difesa aerea Patriot, che garantisce una «cupola» protettiva quasi inviolabile. Una sola batteria, che probabilmente difenderà Kiev, la capitale, impiega 90 uomini e prevede i missili intercettori, il radar, la stazione di comando e controllo e altri elementi di supporto. Il costo è di un miliardo di dollari. Nella lista dell'ultima fornitura bellica spiccano anche 500 colpi di artiglieria ad alta precisione da 155 millimetri, ma il Pentagono fornirà pure le JDam, bombe intelligenti. Oppure kit capaci di trasformare gli ordigni di aereo normali in bombe teleguidate che piombano con precisione sull'obiettivo attraverso il sistema Gps. Il problema è che non si capisce quali caccia dell'aviazione ucraina potranno dotarsi delle bombe intelligenti.
Gli Usa continuano a fornire munizionamento per i lanciarazzi Himars, che si sono dimostrati micidiali, ma Zelensky non è riuscito a convincere la Casa Bianca a inviare i vettori Atacms in grado di colpire fino a 300 chilometri, in profondità, sul territorio russo. Anche i droni a lungo raggio armati Gray Eagle e Reaper sono stati rifiutati agli ucraini.
Sull'altro lato della barricata il nuovo zar, Vladimir Putin, ha annunciato, non a caso in contemporanea, il dispiegamento di nuove armi. E dichiarato che «troveremo un antidoto ai Patriot». Dai primi giorni di gennaio la flotta russa utilizzerà nelle operazioni in Ucraina i missili da crociera Zircon. Vettori ipersonici che grazie alla velocità Mach 8 vengono circondati da una nuvola di plasma in grado di assorbire le onde elettromagnetiche diventando praticamente invisibili ai radar. I primi missili pronti al lancio saranno imbarcati sulla fregata Ammiraglio Gorchkov. La testata di 350 chili di esplosivo era nata per colpire le portaerei Usa e i sommergibili, ma può essere utilizzata pure contro obiettivi terrestri.
Putin ha anche sventolato la solita minaccia atomica, almeno dal punto di vista della deterrenza, annunciando la «prontezza al combattimento» delle forze nucleari. Il Cremlino punta sull'Rs 28 Sarmat, un missile balistico intercontinentale alto 35 metri, che pesa 205 tonnellate.
La gittata di 18mila chilometri gli permette di raggiungere gli Usa trasportando 15 testate nucleari per altrettanti bersagli. Il volo suborbitale lo rende di fatto impossibile da intercettare. La Nato ha soprannominato il missile da fine del mondo, Satan 2.
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