Era l'11 gennaio. Un martedì, come ieri. Quel giorno i contagi quotidiani toccarono il record storico, la cima di una montagna che speriamo resti la più alta di sempre: 220.532. Quel giorni di quattro settimane la variante Omicron spadroneggiava e non si capiva se e quando avesse intenzione di fermarsi. ieri, quattro martedì dopo, il bollettino ha fatto registrare 101.864 nuovi contagi, meno della metà. E soprattutto i numeri ci garantiscono che il peggio è passato, perché l'andamento è in continuo e netto calo. Nei quattro martedì successivi a quell'11 gennaio i dati sono stati questi: 18 gennaio 212.004; 25 gennaio 190.514; 1 febbraio 133.142; e ieri, appunto, 101.864.
Ma in queste quattro settimane tante cose sono cambiate in meglio. La percentuale di tamponi positivi su quelli refertati è scesa dal 16,06 per cento al 10,19, a dimostrazione che il calo dei contagi non è solo frutto del minor numero di test. L'incidenza dei contagi è passata da 2.012,16 casi settimanali ogni 100mila abitanti a 1.090,88. Diverso il caso dei positivi, che apparentemente non sono scesi molto in questo mese scarso, da 2.134.139 a 1.927.800, ma che in questi ventotto giorni hanno conosciuto il picco di 2.734.906 toccato il 23 gennaio.
Anche la situazione negli ospedali è molto migliore rispetto a un mese fa. Se i ricoveri in area non critica da parte di pazienti Covid ieri erano 18.337, più di quelli dell'11 gennaio (erano 17.067) va registrato che un mese fa questo dato era in prepotente ascesa (+727 in un giorno, +4.155 in una settimana) mentre oggi è in lento ma costante calo (-338 su base quotidiana, - 536 su base settimanale). Le terapie intensive invece sono calate in modo secco, passando dalle 1.677 dell'11 gennaio alle 1.376 di ieri (-47 rispetto a lunedì). Alla fine l'unico dato più preoccupante rispetto a un mese fa è quello dei morti, che erano 294 e sono 415. Ma si sa che i decessi sono legati a contagi avvenuti spesso settimane se non mesi prima, quindi non fanno testo per scattare la fotografia del momento.
Per azzardare una previsione, possiamo imaginare che tra quattro settimane, martedì 8 marzo, festeggeremo le donne con 30 o 40mila contagi quotidiani, con un'incidenza dei contagi attorno ai 450 casi ogni 100mila abitanti, con meno di 10mila ricoverati in area non critica e poche centinaia di covidizzati in terapie intensive. Solo i morti potrebbero essere ancora alti, attorno ai 200 al giorno. Poi ci penserà la bella stagione a fare il resto.
Buone notizie anche per i bambini, Stavolta i dati li fornisce Aopi, l'Associazione degli ospedali pediatrici italiani: nella rilevazione di lunedì 7 febbraio ci sono 188 ricoveri da 0 e 18 anni, 175 in area medica e 13 in terapia intensiva.
È il primo segnale di flessione settimanale: il 31 gennaio erano 210 e nell'ultimo mese sono sempre stati sopra quota 200. Di questi, 96 hanno da 0 a 4 anni e 92 da 5 a 18 anni. I ricoveri per Covid sono il 54,8 per cento mentre con Covid sono il 45,2.
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