Quei dem autocritici: "Antisemitismo fra noi. Dobbiamo fare pulizia"

Romano e pochi altri vicini a Israele. Mancuso: "Elly parli di Hezbollah"

Quei dem autocritici: "Antisemitismo fra noi. Dobbiamo fare pulizia"
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C'è un antisemitismo di sinistra? C'è, è diffuso, ed è ora che la medesima sinistra, Pd in testa, «faccia pulizia al proprio interno». Come chiede a ogni pie' sospinto a Giorgia Meloni a proposito di retaggi post-fascisti.

A denunciarlo, con argomentata durezza, è un esponente del Pd, Andrea Romano (nella foto). Storico di professione, parlamentare dem fino alla scorsa legislatura, dalle colonne di Repubblica di cui è editorialista. Il «barbaro insulto» della piazza pro-pal contro Liliana Segre, scrive, è solo l'ennesimo segnale del male che risorge, e «serve molta ingenuità per mostrarsi stupiti»: «L'antisemitismo di sinistra è antico quanto la sinistra», e dopo «il pogrom del 7 ottobre» e «la tragedia di Gaza» ha compiuto «un salto involutivo», diventando tollerato e «accettabile» e «sdoganando l'odio antigiudaico». Un'«emergenza» che la sinistra deve affrontare urgentemente, scrive Romano. Non è un caso che in quella piazza ci fossero anche militanti Pd, e che Elly Schlein finora non abbia detto nulla in proposito: l'avversione per Israele (mascherata da critica a Netanyahu o al «sionismo») è posizione radicata a sinistra. E ieri, mentre una pioggia di missili iraniani cadeva su Israele, Pd e alleati erano in piazza a Milano a chiedere non a Teheran, ma a Gerusalemme di «cessare il fuoco». «Siamo aperti anche a chi pensava che la risposta di Israele al 7 ottobre fosse giusta, e ora vede che non lo è», concede il capo Cgil Stanzione. Mentre il rappresentante palestinese invitato a parlare inveiva: «Se il governo sionista pensa di far inginocchiare il mondo arabo si sbaglia».

Ma a sinistra c'è anche chi denuncia che una «linea rossa» è stata oltrepassata. Piero Fassino denuncia «l'odio cieco» e il «finto pacifismo» di chi accusa di «sionismo» Segre. La vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno insorge contro «l'antisemitismo che la fa da padrone nelle piazze» e denuncia: «Come 80 anni fa, come nei punti più bui della storia, riparte la caccia all'ebreo». Durissimo Aurelio Mancuso, dirigente dem romano e animatore di «Sinistra per Israele»: «Possibile che il Pd, con Schlein, parli di cessate il fuoco e invasione e non riesca a dire una parola su Hezbollah? Si può fare ogni legittima critica a Netanyahu e la guerra a Gaza, ma bisogna fare pace col cervello: Israele ha o no il diritto di difendersi?».

E ammonisce: «La sinistra non può essere questo: e infatti altrove non lo è, basta vedere i Dem Usa. Loro capiscono, piaccia o no Bibi: Israele è accerchiato e deve potersi difendere. Le truppe Onu erano lì per disarmare Hezbollah: è stato fatto? No. Va fatto? Sì».

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