Caos tamponi, numeri dei ricoverati, gestione dei guariti, uscita dall'isolamento. Le Regioni chiedono un cambio di marcia al governo. Il rischio è di nuovo la paralisi del Paese con le persone bloccate e un sistema ormai fuori controllo. I governatori pressano per modificare la procedura per chi è risultato positivo al Covid ma è vaccinato e non presenta sintomi: esenzione dall'obbligo tampone e riduzione dell'isolamento. Ma propongono anche l'eliminazione dei positivi senza sintomi dal conteggio dei contagi, e una distinzione sui numeri dei ricoverati causa Covid da quelli già ricoverati per altre patologie e risultati poi positivi. Cifre che determinano il salto di colore nelle fasce di rischio per le Regioni e per questo va aggiornato il metodo, chiedono i presidenti. Richieste su cui il Cts si riunisce oggi. Ma l'Istituto di Sanità ha già alzato un muro: «La sorveglianza deve contenere i positivi e non solo i casi con sintomatologia più indicativa di Covid. Non sorvegliare questi casi, limiterebbe la capacità di identificare le varianti, le loro caratteristiche e non potremmo conoscere lo stato clinico che consegue all'infezione nelle diverse popolazioni». Inoltre, «non renderebbe possibile monitorare l'andamento della circolazione del virus nel tempo».
Il record dei contagi ha fatto saltare da settimane il tracciamento e ha innescato un gigantesco ingorgo burocratico, tra positivi fantasma, guariti invisibili, guariti che non riescono a uscire dalla quarantena pur essendo negativi al tampone. Medici di famiglia travolti dalle telefonate. In base alle norme in vigore l'isolamento dovrebbe terminare con un test negativo dopo almeno 7 giorni dal tampone positivo per i vaccinati con 3 dosi o da meno di 4 mesi. Per i non vaccinati o per chi ha ricevuto il ciclo completo da più di 4 mesi bisogna attendere 10 giorni e avere un tampone negativo. L'iter in teoria è automatico, l'esito negativo dovrebbe sbloccare il green pass. Ma con il sistema tracciamento in tilt sotto le feste molti si sono sottoposti a un test fai da te senza un tampone ufficiale e senza dunque essere starti registrati dalle aziende sanitaria. E c'è il tema dei contagiati che hanno ricevuto la terza dose o hanno completato il ciclo vaccinale da meno di 4 mesi e che devono stare in isolamento per 7 giorni purché siano sempre stati asintomatici o risultino tali da almeno tre giorni. Al termine del periodo possono uscire dall'isolamento solo con un test molecolare o antigenico negativo. Le Regioni chiedono però di snellire questa procedura.
Sul fronte dei numeri la Lombardia guida la richiesta al ministero di non conteggiare come ricoveri Covid gli ospedalizzati per altre patologie e poi risultati positivi. Ciò per «dare una rappresentazione più realistica e oggettiva della pressione sugli ospedali causata dal Covid», perché non tutti i ricoverati positivi sono in ospedale causa virus. Da oggi la Regione nel suo bollettino «sarà in grado di distinguere all'interno dei ricoveri Covid positivi, quali afferiscono direttamente a una patologia Covid dipendente».
Stessa linea del presidente del Veneto, Luca Zaia: «Non più tardi di una decina di giorni fa, ho proposto al governo in riunione di modificare la definizione di caso. Non è più chiunque passi per strada ma è il sintomatico». Ma ancora l'Istituto di sanità smentisce Zaia: «La definizione di caso utilizzata per la sorveglianza è la stessa dal dicembre 2020».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.