Vita sempre più complicata, da oggi in poi, per chi non ha il green pass. Neanche più dal parrucchiere si potrà andare senza la certificazione verde. Idem dall'estetista e dal barbiere. Servirà anche per comprare le sigarette. A due settimane di distanza dall'ultimo decreto che ha esteso l'uso della certificazione verde, già in uso da tempo per accedere ai ristoranti o sui mezzi di trasporto, entrano in vigore le nuove regole stabilite per rallentare la crescita dei contagi e dare una spinta alla campagna vaccinale.
Perché da ora in poi, senza Qr code, si potranno fare sempre meno cose, come la spesa nei supermercati o gli acquisti in farmacia, dove certo non ci saranno paletti. Il Dpcm con la lista completa delle attività «libere» arriverà soltanto oggi, dopo un lungo confronto tra i ministeri competenti. C'è una distinzione tra attività commerciali all'aperto e al chiuso e vengono individuate quelle necessarie per soddisfare le esigenze primarie. Per tutto il resto servirà mostrare la certificazione, la stessa introdotta anche in altri Paesi come Francia e Germania e che, secondo uno studio del think tank Bruegel pubblicato ieri da Repubblica.it, non ha soltanto spinto le vaccinazioni e salvato vite, ma anche aiutato l'economia. Senza green pass, è stato calcolato, l'Italia avrebbe perso 2,1 miliardi di Pil. Grazie al certificato verde, invece, le somministrazioni delle dosi sono aumentate del 9,7%. L'introduzione del pass ha avuto effetti anche sui decessi (ce ne sarebbero stati 1.331 in più) e sulle ospedalizzazioni (che sarebbero state più alte del 15,5%). Il certificato diventa, dunque, sempre più indispensabile per la vita di tutti i giorni. Quello ottenuto con la vaccinazione o la guarigione va sempre bene, ma per alcune attività resta la possibilità di ricorrere al tampone, molecolare se fatto 72 ore prima o antigenico nelle 48 ore precedenti. Per accedere ai servizi alla persona, per esempio, basterà quello base. Stesso requisito richiesto per entrare negli studi professionali dove si effettuano tatuaggi e piercing. Sono previste sanzioni da 400 a 1.000 euro per i clienti sorpresi senza il lasciapassare e anche per i titolari degli esercisi che non fanno rispettare le regole. Nonostante qualche perplessità iniziale, comunque, l'ultima stretta è stata accettata di buon grado dalle categorie interessate, come una soluzione necessaria ad evitare nuove chiusure ora che i contagi sono di nuovo in crescita. Da oggi anche per i colloqui con i detenuti in carcere sarà indispensabile il green pass, va bene quello base per chi non è vaccinato o guarito.
Poi, tra qualche giorno, esattamente dal 1° febbraio, senza green pass base non si potrà più entrare negli uffici pubblici (tranne chi deve presentare una denuncia o testimoniare ad un processo). Off limits anche gli uffici postali e le banche, anche se chi è privo di certificato potrà comunque ritirare la pensione. In quella stessa data, in seguito all'obbligo di vaccinazione per tutti gli over 50 stabilito dal decreto dello scorso 8 gennaio, i lavoratori pubblici e privati dovranno aver ricevuto almeno la prima dose di vaccino, altrimenti saranno multati perché dal 15 febbraio non basterà più il green pass da tampone per accedere ai luoghi di lavoro.
Dal prossimo mese chi non è vaccinato o guarito dal Covid non potrà più fare shopping o entrare nella maggior parte dei negozi, anche nei tabaccai, che dovranno richiedere il green pass base all'ingresso.
Oltre ai supermercati, ai mercati rionali, alle farmacie e alle parafarmacie, dovrebbero restare fuori dall'obbligo di certificazione anche i negozi che vendono prodotti igenico sanitari, per la cura degli animali, gli ottici, le edicole all'aperto e i benzinai. Ingresso libero anche dove si comprano carburanti per la casa e alimentazione per le stufe.
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