Ringrazia tutti il premier Matteo Renzi. In primis il commissario Giuseppe Sala che ha reso possibile quello che oggi milanesi, italiani e turisti da tutto il mondo hanno potuto ammirare al sito di Expo 2015. Ha reso omaggio pure all'ex sindaco di Milano Letizia Moratti ("Fatemi dire grazie in particolare a Letizia Moratti che ha avuto l'intuizione di questo evento e ha avuto il desiderio di scegliere questi temi"). Quindi un saluto pure all'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, a differenza del suo successore Sergio Mattarella, è venuto a Milano a celebrare l'Esposizione Universale.
Non manca nessuno? Qualcuno sì. Il premier non ha speso alcuna parola per chi era al governo nel 2006 quando Milano ha portato a casa l'investitura dal Bie: Romano Prodi. Invece niente. Non una parola. Eppure il professore era lì in platea. E, a quanto risulta all'Huffington Post, "è rimasto particolarmente amareggiato per la mancata citazione nel giorno più importante, il via ufficiale dell'Esposizione universale". "Non solo dispiaciuto - si legge sull'Huffpost - anche offeso per lo sgarbo che considera 'gratuito' nei suoi confronti, lasciando l'Expo pochi minuti dopo la fine del discorso di Renzi". Appena arrivato al sito di Expo 2015 Prodi ci aveva tenuto a sottolineare che il suo governo aveva fatto "una bella battaglia con Turchia e Corea del Sud".
Se Prodi ha preso e, stizzito, se ne è andato, Rosi Bindi (che faceva parte di quel governo dimenticato) non si è tirata dietro e ha tuonato contro Renzi: "Il discorso di Renzi mi è piaciuto, non è la parte peggiore di
lui: queste cose le sa fare bene anche se a volte si dimentica qualche nome. Come si fa a citare Letizia Moratti - ha attaccato Bindi - e a non citare quel governo di cui ho fatto parte dal quale è partito tutto?".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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