Altro che cercare un buon posto dove "campeggiare", vicino o lontano dal Pd: Romano Prodi ha già fatto le tende. A garantirlo è Arturo Parisi, prodiano della prima ora e fra i padri nobili del Partito Democratico.
L'ex ministro della Difesa, in un'intervista al Corriere della Sera, definisce l'ex premier come "lontano dal Pd" e da un segretario, Matteo Renzi, sempre più "prigioniero del suo Io". Due mesi dopo le prime avvisaglie del Professore, che si era detto "senza casa ma abitante in una tenda vicino al Pd", il distacco fra il Nazareno e l'ex presidente del Consiglio appare ormai consumato e forse anche incolmabile.
"Più che il contributo di Prodi - ragiona Parisi - Renzi ha respinto il progetto della costruzione di un nuovo centrosinistra che mettesse al suo centro il governo del Paese. Ha respinto l'idea di una coalizione capace di governare insieme alle forze di centro e di sinistra". Un segretario che insomma se proprio non è solipsistico preferisce andare a schiantarsi da solo piuttosto che piegarsi a scendere a patti con gli alleati che, dall'interno del centrosinistra stesso, pretendono di fissare alcuni paletti.
"Sette anni fa Renzi esordì con un Noi giovani - spiega amaro Parisi - ma la sua
galoppata successiva si è svolta dentro un Io che è andato trasformandosi in un prigione. Hai voglia a ripetere che, se senza un Io non si parte, senza un Noi non si arriva. Il segretario sembra seguire un percorso inverso."- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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