Matte Renzi, intervistato da Bruno Vespa per il suo libro Donne di cuori, interviene a gamba tesa sulle regioni: "Abbiamo aumentato i soldi per la sanità da 110 a 111 miliardi. Il punto, adesso, è costringere le regioni a spendere meglio i soldi che hanno, anzichè lamentarsi per quelli che vorrebbero. Sono tutti commissari alla spending con i soldi degli altri. Le prime tre voci sono: pensioni, sanità, personale. La prima non si tocca, la seconda si aumenta, quanto alla terza puoi solo ridurre il turnover, certo non licenziare la gente. Abbiamo fatto una manovra sugli acquisti, molto seria, e sui tagli alla politica. Ma poi basta con questa retorica del ’Fate poca spending e troppi taglì: la spending in italiano si traduce ’tagli'. Non puoi avere botte piena e moglie ubriaca".
Poi il premier parla di pensioni: "Non mi è sembrato il momento" di intervenire: "dobbiamo dare fiducia agli italiani. Se metti le mani sulle pensioni di gente che prende 2000 euro al mese, non è una manovra che dà serenità e fiducia. Per carità, magari è pure giusto a livello teorico. Ma la linea di questa legge è la fiducia, la fiducia, la fiducia. E, dunque, non si tagliano le pensioni".
Infine, Renzi tira una stoccata al M5s, che lo accusa di aver fatto una legge di stabilità in deficit: "Ma de che?, come dicono a Roma. Ma se è laprima 'finanziaria' che riduce il rapporto del debito con il prodottointerno lordo? Non abbiamo fatto la spending review? Spending è un nome figo per dire tagli. Dove? Noi paghiamo ogni anno 250 miliardi di euro dipensioni. Tagliamo lì? Io penso sia un errore. Alcuni correttivi propostidall’Inps di Tito Boeri avevano un valore di equità: si sarebbe chiesto uncontributo a chi ha avuto più di quanto versato. Non mi è sembrato ilmomento: dobbiamo dare fiducia agli italiani.
Se metti le mani sulle pensioni di gente che prende 2000 euro al mese - prosegue - non è una manovra che dà serenità e fiducia. Per carità,magari è pure giusto a livello teorico. Ma la linea di questa legge è lafiducia, la fiducia, la fiducia. E, dunque, non si tagliano le pensioni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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