Renzi spinge sul terzo polo: "Pronto a correre da solo. E su Calenda..."

Il leader di Italia Viva punta su uno spazio "riformista e moderato": l'obiettivo è il 5%. Mano tesa a Calenda: "Se decide di stare in questa parte ha un ruolo molto rilevante"

Renzi spinge sul terzo polo: "Pronto a correre da solo. E su Calenda..."

Il campo largo è a un passo dal trasformarsi in un deserto. Italia Viva è pronta a mandare definitivamente in soffitta l'alleanza con il Partito democratico, preferendo così un polo indipendente rispetto ai tradizionali schieramenti di centrodestra e di centrosinistra. L'annuncio è arrivato direttamente da Matteo Renzi, che ha fatto sapere di essere pronto a correre da solo qualora le attuali disposizioni dei partiti dovessero essere confermate in occasione del 25 settembre.

Renzi punta sul terzo polo

Il leader di Italia Viva - intervistato da Mezz'ora in più su Rai 3 - ha preso le distanze dalla coalizione di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia e dallo schieramento opposto che potrebbe comprendere Luigi Di Maio e Nicola Fratoianni. "Se gli schieramenti sono questi, certo che corro da solo al centro", ha avvertito l'ex presidente del Consiglio. Che dunque punta tutto su quello che definisce uno spazio "moderato e riformista" nel segno di Mario Draghi. L'obiettivo dichiarato è quello di "superare il 5%".

Mano tesa a Calenda

Il numero uno di Iv ha comunque aperto le porte a Carlo Calenda, invitato a riflettere bene sulle prossime mosse in vista del ritorno alle urne. Mano tesa al leader di Azione, che nella giornata di domani dovrebbe sciogliere le riserve e prendere un decisione ufficiale sull'alveo politico da sposare. In tal senso Renzi auspica l'asse con Calenda: "Se al centro, come spero, ci saranno altri, come Azione che ci sta pensando, bene. Se decide di stare in questa parte ha un ruolo molto rilevante".

In mattinata Calenda ha escluso l'ipotesi di chiedere agli elettori di Azione di votare per Di Maio, per Angelo Bonelli dei Verdi e per Fratoianni di Sinistra italiana. Dalle sue parole emerge la tentazione di strappare con il Pd e tentare di rinsaldare un polo al centro: "Non si batte la destra senza costruire una prospettiva di governo. Non si costruisce una prospettiva di governo se non si condividono dei contenuti. La stagione del 'tutti contro' è finita perché ha dimostrato di essere fallimentare".

Le stoccate al Pd

Renzi non ha fatto mancare una serie di stoccate all'indirizzo del Partito democratico, accusato di aver iniziato la campagna elettorale in una maniera "folle". Bocciata in partenza l'accozzaglia tanto voluta da Enrico Letta con il solo tentativo di arginare la vittoria del centrodestra: "Ma è credibile poter sconfiggere Meloni e Salvini mettendo insieme idee che sono l'opposto di quello che ha pensato sempre il Pd? Non si vince con le ammucchiate, ma con le idee chiare".

L'ex premier non ci ha girato attorno e ha rifilato un secco "no" all'ultima proposta di Letta, che è tornato alla carica per la tassa di successione per i patrimoni plurimilionari al fine di finanziare una dote per i 18enni: "È folle. Si pagano già tante tasse in questo Paese, possiamo almeno morire gratis?".

Sferzata finale sulle voci relative alla possibile candidatura di Luigi Di Maio in corsa in un collegio

"blindato" per il centrosinistra. Il che rappresenterebbe, ad esempio, una candidatura sicura a Modena. "Oggi pensa di candidarlo in Emilia Romagna, lui che diceva che il Pd strappava i bambini alle famiglie e usava l'elettroshock".

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