Come qualcuno ricorderà, la divisione tra destra e sinistra nacque nella Francia del 1789, quando i rivoluzionari si sedettero nell'ala sinistra dell'aula che ospitava l'Assemblea nazionale, e i monarchici a destra. Fedele a questa tradizione, dopo la formazione del proprio gruppo autonomo alla Camera, Matteo Renzi avrebbe voluto schierare le sue truppe al centro dell'emiciclo, in modo da prendere le distanze dal "giallo" del Movimento 5 Stelle e dal "rosso" del Pd. Senza contare che l'obiettivo del fondatore di Italia Viva era di rimarcare l'importanza del suo partito per il futuro del governo. Per qualche giorno, a Montecitorio è andato in scena un braccio di ferro. Da una parte il senatore toscano, spalleggiato dalla capogruppo Maria Elena Boschi. Dall'altro dem e Forza Italia. Anche i forzisti, infatti, hanno partecipato alla partita.
Infatti, lo spostamento dei deputati di Iv al centro dell'emiciclo li avrebbe resi i loro "vicini di casa". Prospettiva non particolarmente gradita agli azzurri, timorosi di un "abbraccio mortale" con la forza più moderata della maggioranza. Alla fine, nonostante il pressing di Renzi, non c'è stato niente da fare. Tutto è rimasto come prima, con lo spicchio degli onorevoli di Italia Viva "accerchiato" dei gruppi dem e pentastellato. Ad infrangere i sogni di gloria renziani anche il loro ex segretario Nicola Zingaretti, preoccupato di altre possibili fughe verso il movimento di Renzi.
"La decisione è stata presa dalla conferenza dei capigruppo e si sono schierati contro la nostra richiesta", filtra da fonti renziane.E al Senato? Anche a Palazzo Madama la collocazione di Italia Viva sarà probabilmente la stessa. Quindi a sinistra del Pd. Sarà contento Renzi...
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