La ressa delle parti civili contro i militari: da Casarini indagato a due scafisti

Alla sbarra sei ufficiali, è scontro sui tempi del soccorso

La ressa delle parti civili contro i militari: da Casarini indagato a due scafisti
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Scafisti e Ong dalla parte dei «buoni», lo Stato sul banco degli imputati. Al tribunale di Crotone ieri c'era l'udienza preliminare del processo contro i sei ufficiali di Guardia Costiera e Guardia di Finanza accusati di aver causato la morte di almeno 94 naufraghi (tra cui 35 bambini) al largo delle coste calabresi, la notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023. Il cacicco Summer Love con a bordo più di 200 persone si schiantò su una sorta di duna creata dall'affluenza in mare del fiume Cacina e si impennò, schiacciando verso l'acqua tutte le persone rinchiuse in stiva per ingannare i droni di Frontex, annegando chi era appesantito da pantaloni a volte doppi e dai giubbotti.

Alla sbarra ci sono Giuseppe Grillo, capo turno della sala operativa della Gdf provinciale di Vibo Valentia e del Reparto operativo aeronavale, che avrebbe dovuto avocare a sé il comando delle operazioni; Alberto Lippolis, comandante del Roan, che avrebbe ignorato l'offerta della sala operativa della Guardia costiera di far uscire una motovedetta; l'ufficiale Roan Antonino Lopresti; Nicolino Vardaro, comandante del gruppo aeronavale di Taranto, che avrebbe ritardato di due ore l'intervento del pattugliatore Barbarisi, quella notte al largo di Crotone; Francesca Perfido, ufficiale di ispezione dell'Italian maritime rescue coordination center di Roma, e Nicola Nania, ufficiale di ispezione nel centro di soccorso marittimo di Reggio Calabria «inerte per tutta la notte», scrive il pm.

Tra le parti civili diverse Ong tra cui Mediterranea Saving Humans di Luca Casarini, su cui indagano Ragusa e Palermo, e persino due scafisti. È Salvatore Perri, legale dei pakistani Hasab Hussain e Khalid Arslan condannati il 10 dicembre scorso dallo stesso tribunale di Crotone a 16 e 11 anni per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, a spiegare che l'assoluzione dal reato di naufragio colposo li rende «persone offese come gli altri».

A decidere se accogliere la loro richiesta sarà il gup Elena Marchetto, che anche a causa del legittimo impedimento di due legali della difesa ha rinviato tutto al 12 maggio, con molti dei parenti a cui non era stata notificata correttamente l'udienza. Nella corposa ricostruzione degli eventi dei carabinieri di Crotone voluta dal sostituto procuratore Pasquale Festa (accompagnato ieri dal suo nuovo capo Domenico Guarascio), ci sono le chat e i messaggi di quella maledetta notte. Tutto si gioca sui tempi («Potevamo salvarli se ci avessero chiamati un'ora e mezza prima», dice uno dei testi chiave dell'accusa), sulla classificazione dell'evento come operazione di polizia e non Safe and rescue e quindi sulla differenza tra sottovalutazione e «calcolata negligenza». C'è un messaggio in cui un finanziere parla di «nave con migranti» come ricorda il legale di molte famiglie Francesco Verri, il salvataggio non scattò presumibilmente per uno scambio di informazioni poco trasparente.

La sinistra ha già emesso il verdetto di colpevolezza, l'altra sera persino la leader Pd Elly Schlein era alla veglia nella spiaggia di Steccato di Cutro a blaterare di «responsabilità politiche» dietro la strage, le Ong chiedono di «interrompere l'impunità per chi viola codice marittimo e diritti umani», come se ci fosse una precisa volontà del Viminale di non soccorrere quei profughi provenienti da Afghanistan, Iran, Pakistan e Siria partiti dalla Turchia quattro giorni prima.

Neanche una parola contro chi da anni lucra sul mercato dei disperati, né su chi in Calabria guadagna sull'immigrazione tra coop rosse o assolda irregolari come la 'ndrangheta, che qui a Cutro è di casa e sa molte cose.

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Avatar di Acquachiara Acquachiara
7 Mar - 19:31
Una delle tante vicende ai confini della realtà, sospesa fra il tragico e il grottesco come nelle migliori tradizioni di Ridolini e Macario, che facevano ridere solo gli... i distratti. Mah.
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Avatar di Issero Issero
6 Mar - 10:42
Se non fosse accaduta la tragedia, tutti sarebbero arrivati in Italia, perché tutto era programmato per sbarcare in silenzio.invece, se gli immigrati avessero avvisato le autorità italiane appena arrivati in acque italiane, e non solo a tragedia in corso, non sarebbe accaduto l' irreparabile. Però, la colpa è delle autorità italiane.
Avatar di Happy1937 Happy1937
6 Mar - 16:26
@Issero È ormai uno sport praticato dalle sinistre italiane attaccare chi compie il suo dovere.
Avatar di dallebandenere dallebandenere
6 Mar - 19:08
Arriverà il momento i cui le forze dell'ordine,la protezione civile e i soccorsi in genere,potendo,si volteranno dall'altra parte.E poi avremo da ringraziare solo questo sistema balordo che permette a chiunque con comoe a cose fatte,di sindacare sul perché e sul per come.Con spese a carico di chi ancora interviene.
Avatar di dare 54 dare 54
6 Mar - 19:47
alle solite ...
Avatar di Acquachiara Acquachiara
7 Mar - 19:31
Una delle tante vicende ai confini della realtà, sospesa fra il tragico e il grottesco come nelle migliori tradizioni di Ridolini e Macario, che facevano ridere solo gli... i distratti. Mah.
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