Sulle ceneri dell’Udeur esplode la rissa politica tra Alessandro Di Battista e Clemente Mastella. Di Battista, in un’intervista televisiva andata in onda su La7 nella prima serata di ieri, aveva evocato il Campanile per commentare, negativamente, l’evoluzione politica del Movimento Cinque Stelle. Di Battista ha affermato che se la creatura pentastellata continuerà nelle politiche attuali "si andrà verso una direzione di indebolimento del M5S e si diventerà un partito più come l’Udeur, buono forse più per la gestione di poltrone e di carriere. Non è quello per il quale ho combattuto".
Profetizzandone come inesorabile la trasformazione in una sorta di piccola formazione centrista, Di Battista, in pratica, ha evocato una sorta di vero e proprio contrappasso politico per i Cinque Stelle. Le sue dichiarazioni, infatti, hanno colpito al cuore l’immaginario stesso del M5s e ovviamente hanno sollevato un putiferio all’interno della compagine pentastellata. Ma hanno sortito anche un effetto collaterale, non da poco. La reazione, furibonda, del sindaco di Benevento Clemente Mastella, per lunghi anni padre e dominus dell’Unione dei democratici per l’Europa.
Non è stata, da parte del “movimentista”, una citazione innocente quella del Campanile: Clemente Mastella, infatti, era diventato negli anni scorsi una delle figure più criticate sul panorama nazionale ed era tra i bersagli "preferiti" dei pentastellati già dagli albori. Mai è corso buon sangue tra l'ex Guardasigilli e il M5s.
Una sfumatura, questa, che non è certo sfuggita allo stesso Mastella il quale ha tenuto a rispondere, in un video, alle dichiarazioni di Di Battista. E lo ha fatto prendendosi la soddisfazione di restituirgli, in una videorisposta che ha pubblicato sui suoi social, i “vaffa” che gli erano piovuti in testa all’epoca del V-Day di Bologna. Un redde rationem che attendeva, evidentemente, da ben tredici anni dato che quella manifestazione "fondativa" del M5s si tenne l’8 settembre del 2007 nel capoluogo emiliano.
Mastella non ha lesinato sulle definizioni e le accuse: “Questo Robespierre dei miei stivali manifesta l’intenzione di prendersela con i suoi e chiama in causa il mio Udeur. Che era una cosa molto seria a differenza di questo gruppo di personaggetti senza cultura, insignificanti e loro sì davvero legati al potere”.
E dunque, non prima di aver ricordato che lui con l'Udeur aveva il peso di determinare il destino dei governi e di aver ottenere per questo risultati politici importanti, si è tolto il macigno che si portava nei mocassini da più di un decennio: "A lui potrei dire soltanto una cosa: vaffa. Come voi dicevate a me quando, con Beppe Grillo e gli altri vi divertivate a Bologna. Ora mi diverto io. Vaffa, carissimo Di Battista: sei un grande leader mondiale dell’idiozia politica”.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.