I giudizi poco lusinghieri espressi dai diplomatici Usa nei confronti di Silvio Berlusconi, contenuti nei documenti top secret resi pubblici da Wikileaks, avrebbero fatto «piangere» l'allora premier italiano. A raccontarlo è Hillary Clinton secondo quanto emerge dalla trascrizione di una sua chiacchierata «off the record» con il ceo di Goldman Sachs, Lloyd Blankfein, durante una convention della banca in Arizona, nell'ottobre del 2013, dopo aver lasciato il suo incarico di segretario di Stato Usa. Berlusconi non viene mai citato esplicitamente, ma «l'accento italiano» imitato dalla Clinton nel riferire l'episodio lascerebbe pochi dubbi, così come il «Silvio» col quale Blankfein ribattezza la Clinton durante il suo racconto.
La trascrizione della chiacchierata con Blankfein è contenuta in un allegato a una delle e-mail sottratte al capo della campagna di Hillary, John Podesta, diffuse sabato da Wikileaks.
«Okay - raccontava - ero segretario di Stato quando ci fu Wikileaks. Vi ricordate la débacle. Vengono esposti centinaia di migliaia di documenti. Mi tocca andare a fare il giro delle scuse. Avevo una giacca come se fosse il tour di una rock star. The Clinton Apology Tour».
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