Ciò che emerge dalla scrittura del presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, è la forza vitale che, insieme alla determinazione di cui è dotata, viene espressa con decisionalità senza però servirsi dello scontro verbale diretto e aggressivo, che rende poco credibile chi lo adotta. Il contrasto con l’avversario avviene invece attraverso il ragionamento che le permette di esprimere anche con forza ciò che a suo parere appare corretto. È per questo che la Meloni potrebbe essere paragonata ad un’altra eroina femminile: Giovanna d’Arco. Giorgia Meloni non usa mezzi termini né mezze misure. La sua scrittura tonda e scorrevole indica, infatti, facilità nei rapporti gestiti peraltro con un buon autocontrollo (vedi gesti curvi, pressione marcata e ripiegamenti morbidi degli assi letterali).
Dichiara tranquillamente ”sono di destra” ed esprime le sue idee in maniera netta e determinata, ma mai aggressiva. Il suo tono di voce è deciso e ferm, dimostrando una leadership e una cultura politica che servirebbe a far riemergere il nostro paese dalla mediocrità, dando a chi crede nella sua politica sicurezza e, perché no, anche speranza. La sicurezza che ella emana viene grafologicamente colta in una firma grande e spigliata, indicatrice di forza volitiva e di fermezza di spirito. La dimensione esagerata della prima lettera della firma esprime l’introiezione di una paternità importante e per lei assai significativa. La scrittura dunque rivela chi è davvero il leader di FdI. Nella Meloni traspare forte il bisogno di sentirsi utile e ciò fa da stimolo e l’appaga anche personalmente in quanto riesce a mettere a frutto tutto il suo ricco patrimonio politico e umano. Infatti, la Meloni dimostra di possedere uno spessore politico importante. Anche se non ha una personalità facile da comprendere poiché in lei coesistono e si bilanciano forze contrastanti: squisita femminilità da un lato e grinta quasi maschile dall’altro.
Ella riversa in politica questo suo modo di essere e così, anche con gli avversari più agguerriti, riesce a essere obiettiva e tollerante insieme, mantenendo la critica entro i limiti della positività imparziale (scrittura chiara ed essenziale). Ella dà un esempio a tutti noi su come lottare con compartecipazione per ciò in cui si crede, senza sottintesi o fraintendimenti.
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