Sabato 23 ottobre è ricorso l'anniversario della rivoluzione ungherese del 1956, una vera e propria sollevazione di spirito antisovietico che dal 23 ottobre proseguì sino al 10 - 11 novembre. A ricordare l'evento fu Pier Francesco Pingitore, con la nota canzone Avanti ragazzi di Buda.
La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni ha voluto celebrare la ricorrenza, riproponendo un video girato in una scuola ungherese, ed in queste ultime ore ha pubblicato un lungo post sulla propria pagina Facebook, in cui non sono mancati gli attacchi nei confronti di quella frangia del mondo della politica che urla al fascismo ed attacca i partiti di destra ma puntualmente non si confronta con i propri fantasmi. "Il 23 ottobre del 1956 cominciava la rivolta ungherese contro l'oppressione sovietica, rivolta che sarà soppressa nel sangue dai carri armati dell'armata rossa", scrive la presidente di FdI. "In quegli anni il Partito comunista italiano si schierò vigliaccamente dalla parte dell'Unione Sovietica contro la richiesta di libertà e democrazia degli ungheresi. Indimenticabili le parole di Giorgio Napolitano: 'L'intervento sovietico ha non solo contribuito a impedire che l'Ungheria cadesse nel caos e nella controrivoluzione, ma alla pace nel mondo'".
Secondo la Meloni, è davvero molto triste che a distanza di tutto questo tempo il mondo della sinistra italiana continui a restare in silenzio, completamente incapace di confrontarsi anche con le ombre del proprio passato, mentre invece si moltiplicano gli attacchi nei confronti del centrodestra. "Nessun esponente di sinistra ha speso in questi giorni una sola parola per ricordare quegli eventi e per pronunciare parole chiare di condanna dell'Unione Sovietica e delle posizioni assunte dal Partito comunista italiano", denuncia la leader di Fratelli d'Italia. "Silenzio di Letta e di tutto il suo Pd, silenzio di tutta la sinistra, silenzio dei giornalisti inquisitori, silenzio di tutti quelli che continuano a chiedere esami di democrazia alla destra".
A conclusione del proprio intervento, Giorgia Meloni auspica un futuro in cui ci sarà una sinistra moderna, in linea con il resto
delle democrazie occidentali, che non avrà più difficoltà a riconoscere i propri errori ed a condannare l'Unione Sovietica e la dittatura comunista. Un futuro, viste le premesse, ad oggi ancora molto lontano.
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