Russia, no del M5S alla risoluzione del Parlamento Ue sul rinnovo delle sanzioni

Gli eurodeputati del Movimento 5 Stelle votano no al testo del Parlamento europeo per il prolungamento delle sanzioni alla Russia: "Sì al dialogo, l'Europa deve cambiare registro"

Russia, no del M5S alla risoluzione del Parlamento Ue sul rinnovo delle sanzioni

Dopo le aperture del governo italiano al dialogo con la Russia ora a dire no alle sanzioni sono anche gli eurodeputati del Movimento 5 Stelle.

Il rinnovo delle misure restrittive imposte da Bruxelles a Mosca in seguito al referendum che ha sancito l’annessione della Crimea al territorio russo è previsto per fine luglio. E anche se il tema non compare nell’ordine del giorno provvisorio del prossimo Consiglio europeo del 28 e 29 giugno, è altamente probabile che quella adelle sanzioni sia tra le questioni in discussione.

In attesa del vertice tra i 28 capi di Stato e di governo dell’Ue, il gruppo del Movimento 5 Stelle a Strasburgo ha messo nero su bianco il proprio "no" ad una risoluzione dell’Europarlamento che chiede al Consiglio di "restare unito nella politica delle sanzioni alla Russia e di prolungarle". "Con la Russia bisogna aprire un canale di dialogo, l'Europa deve cambiare registro”, scrivono gli eurodeputati pentastellati in una nota.

Dichiarazioni in linea con quanto affermato la scorsa settimana dal leader del Movimento 5 Stelle, il vicepremier e ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, e dall’alleato Matteo Salvini. A Strasburgo i rappresentanti grillini rincarano la dose definendo “un fallimento” la politica delle sanzioni contro Mosca. Fallimento del quale il Parlamento europeo, per gli eurodeputati pentastellati, deve “prendere atto”. È necessario, quindi, incalza il gruppo del M5S al Parlamento Europeo, “lanciare un segnale distensivo alla Russia".

"Le sanzioni si sono rivelate uno strumento inadeguato, anzi hanno creato un clima di tensione e diffidenza reciproca con un partner strategico, la cui diplomazia potrebbe essere utile a distendere molteplici crisi internazionali. Le sanzioni, inoltre, hanno messo in crisi tantissime piccole e medie imprese che esportavano in Russia”, conclude la nota diffusa nella mattinata di giovedì dai grillini.

La scorsa settimana il segretario dell’Alleanza Atlantica, Jens Stoltemberg, aveva ammonito l’Italia sull’importanza” delle sanzioni economiche a Mosca. Posizione condivisa, all’interno della Nato, soprattutto dai Paesi dell’Est Europa e dai Paesi Baltici. Secondo fonti diplomatiche di Bruxelles, citate dal Sole 24 Ore, gli incontri preparatori per discutere del rinnovo delle misure restrittive prenderanno il via ufficialmente dalla prossima settimana.

La risoluzione non vincolante del Parlamento Ue che ha chiesto ai governi degli Stati membri di confermare e prolungare le sanzioni imposte per l'annessione della Crimea e l'intervento in Ucraina, è stata approvata con 485 voti a favore, 76 contrari e 66 astensioni. Dall'Europarlamento è arrivata anche l'appello per la liberazione del regista ucraino Oleg Sentsov e di "oltre 70 cittadini ucraini detenuti illegalmente in Russia", secondo quanto si apprende da una nota diramata da Bruxelles.

Critiche da parte delle istituzioni comunitarie sono state rivolte anche alla stretta del Cremlino sulle Ong e i media stranieri finanziati dall'estero. Il Parlamento Ue ha ribadito, infine, la propria condanna per l'annessione della Crimea e per la "militarizzazione" della penisola.

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