Sale l'onda: "Biden lasci". Ma i big dem sono con lui

Dopo il disastro di Atlanta crescono i dubbi sulla salute del presidente. Joe sicuro: so come fare

Sale l'onda: "Biden lasci". Ma i big dem sono con lui
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I big del partito democratico scendono in campo per tentare di limitare i danni dopo la disastrosa prestazione nel dibattito televisivo di Joe Biden, ribadendo che rimane lui la scelta migliore per la corsa alla Casa Bianca. Mentre il board del New York Times rompe gli indugi e in un editoriale chiede il suo ritiro.

«Le brutte serate nei dibattiti capitano, credetemi ne so qualcosa. Ma queste elezioni sono una scelta fra qualcuno che si è battuto per la gente comune tutta la vita e qualcuno che si preoccupa solo di sé stesso. La notte scorsa non ha cambiato la situazione, ed è per questo che la posta in gioco è così alta a novembre», afferma l'ex presidente americano Barack Obama. Mentre Bill Clinton aggiunge: «Lascerò la valutazione del dibattito agli esperti, ma ecco quello che so, i fatti e la storia contano», scrive su X, elencando brevemente alcuni dei successi dell'amministrazione Biden. E l'ex segretario di stato Hillary Clinton sottolinea: «Io voterò per Biden. È una scelta fra una persona che pensa a te, alle tue prospettive e al tuo futuro, contro qualcuno che pensa solo a sé stesso».

Dopo il confronto con Donald Trump nella sede della Cnn ad Atlanta, il comandante in capo ha ripreso immediatamente la campagna elettorale con un comizio in North Carolina e una visita allo Stonewall Inn di New York per celebrare il 55° anniversario delle rivolte che partirono da questo bar e nightclub nel West Village, spianando la strada alla nascita del movimento Lgbt. «Quando si viene buttati giù, ci si rialza», dice Biden in quello che sembra un riferimento alla sua performance, assicurando: «So come fare questo lavoro. Non correrei di nuovo se non credessi di poterlo fare».

In realtà, secondo un sondaggio di Morning Consult diffuso da Axios, il 60 per cento degli elettori pensa che il presidente dovrebbe «sicuramente» o «probabilmente» essere sostituito come candidato democratico. Mentre tra i dem, il 21 per cento dice che Biden «non dovrebbe assolutamente» essere sostituito, e il 20% «probabilmente no». A chiedergli di fare un passo indietro è il board del New York Times, che in un editoriale afferma: «Per servire il suo Paese, il presidente dovrebbe lasciare la corsa». «Non ci si può aspettare - si legge nel dondo - che dopo giovedì gli elettori ignorino ciò che è invece evidente: Biden non è più l'uomo che era quattro anni fa. Il presidente è apparso come l'ombra di un grande servitore pubblico». Il quotidiano lo definisce un «presidente ammirevole», ricordandone i risultati, «ma il più grande servizio che può rendere ora è annunciare che non continuerà a correre».

Anche il board del Washington Post interviene con un editoriale sull'opportunità che Biden lasci la corsa, «diventando un Cincinnato del 21esimo secolo», ma è meno perentorio del Nyt,

sottolineando i rischi dell'operazione. Intanto uno dei papabili sostituti nella corsa alla Casa Bianca, il governatore della California Gavin Newsom, assicura: «Non volterò mai le spalle a Biden. Lui è il nostro candidato».

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