"Salvate la tigre che ha sbranato papà"

Il custode dello zoo ucciso dalla bestia. La famiglia si batte per difenderla

"Salvate la tigre che ha sbranato papà"

Un guardiano di uno zoo sbranato da una tigre fa sempre notizia. Ma se aggiungiamo che è di tipo «bianca» (e dunque rarissima) e che i parenti della vittima hanno chiesto che l'animale non venga abbattuto, allora di notizie ce ne sono tre. Per la cronaca siamo in Giappone, paese indecifrabile ma pur sempre ai nostri antipodi quanto a rigore morale. Qui Akira Furusho, 41enne guardiano del parco zoologico di Hirakawa, periferia di Kagoshima, ha perso la vita mentre stava dando da mangiare all'animale dopo la chiusura del parco. Il corpo del custode è stato trovato da un collega con ampi squarci al collo. Inutile la corsa in ospedale.

I veterinari della struttura hanno dovuto utilizzare una massicia dose di tranquillante per sedare Riku, un maschio che fa parte della colonia di quattro tigri bianche. Un esemplare di 5 anni, lungo un metro e ottanta e che pesa 170 chili. Una belva. Di solito in questi casi in Giappone si usa l'iniezione letale, ma la famiglia di Furusho ha insistito per risparmiare Riku. Animale rarissimo. Sono tigri del Bengala che hanno ereditato un gene recessivo che rende bianca la loro pelliccia e ormai si trovano solo negli zoo. L'ultimo esemplare in libertà venne avvistato (e purtroppo ucciso) in India nel 1958.

Sull'episodio è stata aperta un'indagine su come lo zoo, che ha aperto nel 1972, si prende cura delle sue tigri bianche. Alcuni operai lamentano la poca sicurezza nel lavoro. Mentre i locali animalisti parlano di maltrattamenti e sofferenze da stress per gabbie troppo strette. Stress che lo scorso marzo spinse un gorilla a mordere il braccio destro della guardiana dello zoo di Tokyo. Fortunatamente senza conseguenze gravi. Altro animale stressato da una vita miserabile e noiosa. Che può portare a tragedie come quella di Rosa King, custode 33enne dello zoo di Cambridge che nel maggio del 2017 venne sbranata da una pantera.

Ma torniamo allo zoo di Hirakawa.

Perchè il direttore Akinori Ishido, oltre a dirsi assai rattristato per la perdita del suo dipendente, ha detto anche che le procedure di sicurezza prevedono che i custodi non entrino in gabbia per pulire o dare da mangiare. Ma a quanto pare il custode era entrato lo stesso.

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