Matteo Salvini tira dritto su autonomie e Tav, i due nodi che, insieme al cado Diciotti, agitano la maggioranza giallo-verde. Il vice premier leghista, a La Maddalena per la campagna elettorale sarda, torna a parlare sia dell'alta velocità Torino-Lione sia dell'accordo su le tre regioni del Nord (Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia): "Giocavo a scambiare le figurine dei calciatori quando ero bambino, ora ho smesso e non lo farò né con la Tav né con altre questioni legate alle autonomie delle regioni". "Non mi metterò a barattare o a fare come al mercato del pesce: la mia posizione su queste questioni è sempre stata chiara" ha concluso Salvini.
Per il ministro dell'Interno, che attende il voto di domani della piattaforma Rousseau, le autonomie e le grandi opere sono fondamentali. Per quanto riguarda la Tav, Salvini ha da tempo compattato il fronte leghista chiedendo che l'alta velocità venga realizzata. E il Carroccio è totalmente a favore dell'opera. Quanto alle autonomie, invece, lo scontro è decisamente radicato. Ieri, il sottosegretario Manlio Di Stefano ha detto che la riforma delle autonomie non può "minare il principio costituzionale" dell'uguaglianza di tutti i cittadini e ha affermato che Salvini "ha il dovere di occuparsi di tutti gli italiani". Riccardo Fraccaro, collega di governo, non ha escluso un intervento delle due Camere per modificare il testo. Ma il ministro Erika Stefani ha voluto chiedere a ogni tipo di modifica: "L'intesa non è emendabile" ha detto.
E questi temi, insieme alla politica estera, rischiano di essere fattori decisivi per il futuro dell'esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Lega e Movimento 5 Stelle appaiono ormai sempre più distanti sull'agenda di governo.
E il voto in Abruzzo sembra aver incrinato i rapporti, soprattutto per quanto riguarda gli equilibri interni alla maggioranza. In molti, anche in Forza Italia - come affermato da Silvio Berlusconi - pensano che uno di questi temi sarà decisivo per la caduta del governo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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